Ragusa – La politica ragusana scende in campo per sostenere la vertenza dei lavoratori Versalis e scongiurare pericoli di interruzioni o peggio ancora di cessazione delle attività produttive. Proprio nella giornata di martedì 12 novembre, in occasione della mobilitazione sindacale di lavoratori cittadini ed istituzioni locali, arrivano notizie di iniziative portate avanti da deputati regionali del PD e del M5.
Il parlamentare Ars dem Nello Dipasquale ricorda infatti che il suo gruppo all’assemblea regionale “ha scritto al Presidente Schifani affinché segua le indicazioni dell’Ars”. Dipasquale si riferisce all’ ordine del giorno proposto dal PD e approvato dall’intera Assemblea palermitana in cui si chiede che “intervenga urgentemente perché sia scongiurata la chiusura dei poli industriali della chimica di base a Ragusa e Priolo, prevista da Eni nel nuovo business plan della propria società Versalis”.
Quindi Nello Dipasquale, primo firmatario dell’odg, spiega “con la scusa della decarbonizzazione l’Eni prevede di fare risparmiare ai propri azionisti, complessivamente, 3 miliardi di euro, ma il danno all’economia del Sud-Est siciliano è incalcolabile se si tiene conto che con la chiusura di Versalis e della chimica di base nell’isola sono a rischio non solo i posti di lavoro impiegati negli stabilimenti, ma centinaia di quelli dell’importante indotto.
Per questo motivo l’Assemblea Regionale Siciliana ha sostenuto il nostro ordine del giorno con il quale si chiede al governatore di intervenire perché sia individuato un percorso alternativo alla dismissione degli impianti in un’ottica di riconversione ecologica con un piano graduale e sostenibile in grado di garantire i livelli occupazionali”. Da parte sua Stefania Campo, deputata regionale del M5, afferma “a fianco dei lavoratori, chiediamo anche audizione congiunta della Iii e IV commissione”.
E motiva così la richiesta “Oltre all’Ordine del giorno approvato giovedì scorso all’Ars, chiediamo che si possa convocare presto anche l’audizione congiunta della III e IV Commissione affinché tutti i deputati e i gruppi parlamentari possano prendere parte ad una discussione che doveva essere programmata per tempo, perché a parole tutti siamo per le energie pulite ma gli ultimi governi regionali, con la solita improvvisazione, non sono riusciti a garantire la riconversione e quindi la salvaguardia dei posti di lavoro. Adesso si rischia una pressione sociale senza eguali pertanto chiediamo a Schifani di intervenire perché sia individuato un percorso alternativo alla dismissione degli impianti in un’ottica di riconversione ecologica con un piano graduale e sostenibile in grado di garantire i livelli occupazionali. Schifani agisca rispondendo coerentemente alle richieste del Parlamento siciliano – conclude – avviando un’interlocuzione con Eni e individuando nelle risorse comunitarie quei fondi utili ad affiancare Eni nell’attuazione di nuovi percorsi strategici”. (da.di.)