Comiso – “Ogni tanto Schifani, sicuramente sollecitato da qualche deputato locale, si sveglia e rilancia su Comiso coi soliti milioni di euro spesi male e con il fantomatico progetto Cargo di cui gli imprenditori di Aeriblei hanno già detto quello che pensiamo anche noi comunicando di ritirarsi: ‘Meglio perdere che straperdere'”. Lo dice la deputata regionale del Movimento 5 Stelle, Stefania Campo, nel giorno in cui davanti all’aeroscalo si è svolta la manifestazione del Comitato a difesa dell’aeroporto degli Iblei. “Nulla di nuovo sotto il sole per ciò che riguarda i soldi che arrivano dalla Regione: si tratta sempre dello stesso fondo che, di anno in anno, viene rimpinguato e che non ha mai risolto alcun problema. È infatti il capitolo per gli aeroporti minori che viene finanziato come contentino privo di prospettiva. Il dato di fatto è che il rilancio non lo vediamo”.
Alla manifestazione anche il coordinatore provinciale del M5s, Federico Piccitto e il consigliere comunale Sergio Firrincieli: “Siamo tutti testimoni infatti di tiepide Summer che quando finiscono riportano il gelo, della totale assenza di investimenti strutturali da parte di Sac, di dati in decrescita e di sindaci indifferenti che mai hanno pensato di prendere in mano la situazione, neanche quando Comiso spronandoli chiedeva aiuto – dice Firrincieli – Eppure l’aeroporto dovrebbe essere sentita come l’infrastruttura più importante e preziosa del nostro territorio e si dovrebbe avvertire come responsabilità politica e amministrativa di tutti. Magari costituendo un tavolo permanente che, seppur senza quote societarie (occasione irrimediabilmente persa), supportasse Comiso e lottasse unitariamente anche contro certa politica regionale, perché l’unica cosa sensata da fare, e che diciamo da tempo, sarebbe quella di rimuovere Sac dalla gestione”.
“Il nostro faro resta sempre il caso Linate/Orio – prosegue Campo –, solo quando Bergamo si è staccato dalla gestione milanese ha moltiplicato il numero dei viaggiatori diventando realmente competitivo fra tutti gli scali lombardi. È chiaro, altresì, che la questione non si limita ai voli e ai passeggeri e che è anche strettamente collegata all’intermodalità e ai collegamenti: le cose non possono essere scisse e l’una non può essere causa o conseguenza dell’altra, devono camminare in maniera parallela. Non dobbiamo inventare nulla di nuovo e non sarà il cargo la panacea dei mali. A noi servono passeggeri, copiamo dai casi virtuosi e spingiamo tutti per liberare Comiso da Sac altrimenti così come Aeriblei anche altri imprenditori ci abbandoneranno presto”.
Federico Piccitto aggiunge: “L’aeroporto di Comiso si inserisce come l’ulteriore incompiuta di questa provincia così come le autostrade. La verità è che dobbiamo sempre farci bastare qualcosa, un territorio che è sempre mortificato in quelle che sono le prospettive di sviluppo e in questo c’è tutta una classe politica provinciale che non spinge nella stessa direzione. A noi non va bene così e faremo tutto il possibile per fare in modo che l’aeroporto di Comiso cresca in termine di voli e passeggeri, a prescindere dal progetto cargo che non può essere certamente la panacea di tutti i mali”.