Palermo – Un unico museo diffuso in cui i visitatori scelgono il proprio percorso, si riappropriano del territorio, stringono un “patto” con la bellezza che ridiventa bene comune. Quella delle Vie dei Tesori è un’invasione pacifica, e in otto fine settimana del Festival ha consolidato il suo progetto con le sue 250 mila visite in 18 città con una ricaduta economica che sfiora gli otto milioni di euro (7.901.044 per l’esattezza) nelle città coinvolte, e una media di 462.317 euro per città.
Palermo supera 160mila visitatori con un impatto economico di 5.3 milioni di euro e un impatto occupazionale equivalente a 91 posti di lavoro Ula (unità lavorative a tempo pieno), rafforzando il ruolo del festival come leva economica per la città. Catania fa un balzo in avanti e, nonostante il secondo weekend sia stato rovinato dall’alluvione, cresce oltre 22 mila partecipanti, quasi il 25 per cento in più rispetto al 2023, segno che il festival piace parecchio anche nella Sicilia orientale.
La ricaduta sulla città supera i 750 mila euro. “Raccogliamo con grande entusiasmo questi risultati che attestano ancora una volta i successi della rassegna. È la conferma di un impegno costante che vede, anno dopo anno, la massima condivisione sul territorio, elemento di particolare pregio che concorre certamente a conseguire traguardi sempre più significativi. Sono davvero orgogliosa di condividere costantemente i contenuti del Festival anche in occasione di appuntamenti strategici istituzionali ai quali l’Assessorato partecipa promuovendo il patrimonio dell’Isola sotto ogni profilo” dice l’assessore regionale al Turismo, sport e spettacolo, Elvira Amata.
Palermo e Catania, fino agli ultimi minuti di festival, si sono virtualmente sfidate per il sito più visitato: alla fine l’ha spuntata Palazzo Costantino che a Palermo ha superato i 6 mila visitatori, mentre a l’Anfiteatro romano di Catania – aperto dopo tre anni e visitabile per la prima volta in notturna – è stato distaccato di un centinaio di presenze, ma resta sempre vincitore a pari merito visto che ha dovuto chiudere un weekend perché il sito è stato sommerso dall’acqua piovana. “Le Vie dei Tesori possiede la grande attrattività di rinnovarsi ogni anno, di aggiungere emozioni e modi diversi di vivere la città – dice l’assessore comunale alla Rigenerazione urbana, Maurizio Carta – Qualcuno ha parlato di maggiore età, invece io penso che Vie dei Tesori non sarà mai matura, dogmatica e razionale. La sua grande forza è la creatività dell’adolescenza”.
Risultati molto apprezzati anche dall’amministrazione comunale di Catania e dal sindaco Enrico Trantino. Tra le altre città, grandi e piccole, l’exploit è toccato a sorpresa a Mazara del Vallo che è cresciuta del 44 per cento, e ha portato il Trapanese (Alcamo ancora un balzo in avanti dell’11 per cento, Trapani con gli ottimi numeri di sempre e Marsala con le sue cantine che si è spostata a inizio ottobre) a superare le 19 mila presenze. Straordinario anche il riscontro su Ragusa che ha aggiunto un 33 per cento a numeri già importanti (e con Scicli e Noto supera le 9 mila presenze nel Val di Noto); è cresciuta ancora (ma non è una novità visto che è così da tre anni) anche Termini Imerese con un +28 per cento, trascinata da Palazzo Sansone Chiarano; poi Sciacca con un bel 23 per cento in più (e hanno funzionato i palazzi storici aperti per la prima volta), Bagheria, sempre trascinata dalla “Villa dei mostri”, +14 per cento. Messina ha ottimi numeri, i visitatori hanno amato molto le sue chiese fruibili solo in questa occasione; Enna ha aperto i giardini segreti dei conventi e Caltanissetta si è dedicata a luoghi della memoria. Ottima performance per Carini che nei primi due weekend ha visto la gente in coda di venerdì per visitare il mosaico romano in restauro; Corleone ha condotto nei luoghi della legalità. E, fuori dalla Sicilia, per il settimo anno Mantova quest’anno ha restituito i luoghi dimenticati dei Gonzaga e ha sfiorato le tremila presenze.
Strategico come sempre il rapporto con l’Università, datato 2006, l’anno in cui il festival nacque in seno all’Ateneo. Oggi, compiuto il suo diciottesimo anno di vita, è un vero progetto di comunità. “Il Festival Le Vie dei Tesori è nato 18 anni fa all’Università di Palermo sviluppandosi negli anni con un enorme successo e contribuendo a caratterizzare l’indirizzo culturale del nostro territorio – commenta il Rettore Massimo Midiri – Sicuramente trae parte della sua forza proprio da queste radici ‘accademiche’ ed alla continua collaborazione con il nostro Ateneo che hanno portato alla costruzione di un ecosistema di diffusione, della conoscenza e della valorizzazione dei nostri beni culturali di valore inestimabile”.