Ragusa – Dalla Regione 327.925 euro per il Comune di Ispica. È la quota spettante nell’ambito di una norma appositamente creata per venire incontro in una prima stesura solo ai comuni in predissesto. Grazie all’intervento dell’on. Nello Dipasquale, in accordo con l’on. Ignazio Abbate, la misura è stata estesa ai comuni in dissesto finanziario, facendo sì che vi rientrasse anche Ispica. Il contributo di cui beneficerà il Comune di Ispica dovrà essere speso per servizi essenziali in favore della collettività (come ad esempio il servizio di scuolabus che ad Ispica non è ancora ripreso).
“Ancora una volta – afferma in una nota il PD di Ispica – l’on. Dipasquale dimostra con i fatti una grande attenzione nei confronti dei comuni in difficoltà e di Ispica in particolare. Non va dimenticato che è grazie al suo impegno parlamentare, all’epoca del governo regionale di centro-sinistra, che furono evitati i licenziamenti di una trentina di dipendenti comunali con una legge apposita con la quale la Regione si assunse l’onere del personale in esubero nei comuni in dissesto. Ricordiamo – afferma ancora il PD – che le problematiche degli enti in dissesto vanno affrontate in ambito nazionale e che la misura di cui parliamo oggi è il massimo che la Regione Sicilia può fare in materia. Chi, dal centro-destra di Ispica, accusa di irresponsabilità le opposizioni per il rischio della perdita di finanziamenti se non si votano in Consiglio comunale le variazioni di bilancio, farebbe bene a compiere un esame di coscienza e assumersi le sue responsabilità per il fatto che il Comune, dopo quattro anni, non ha ancora il bilancio stabilmente riequilibrato e i bilanci degli ultimi quattro anni.
Alle opposizioni si chiede di approvare variazioni di bilancio su un bilancio inesistente. Il Partito Democratico dimostra con i fatti di essere forza responsabile e propositiva. Ma – ribadisce il Partito Democratico – se non ci sarà l’ipotesi di bilancio stabilmente riequlibrato al più presto anche questo nuovo finanziamento di oltre 300mila euro rischia di non potere essere incamerato per l’impossibilità di istituire l’apposito capitolo in bilancio, visto che il bilancio non c’è. Quelli che, invece di riconoscere l’impossibilità di andare avanti e avere un atteggiamento più umile, non si dimettono, danno lezioni di buon governo e dimenticano di chiedere al loro governo nazionale e alla loro rissosa coalizione di governo di affrontare una volta per tutte il problema dei dissesti strutturali di determinati comuni, fra cui Ispica. Non si sono resi conto che fin quando non ci sarà una misura del genere, Ispica il dissesto non lo supererà mai”.