Nel cuore della Sicilia occidentale, precisamente nell’agro ericino, sono state scoperte due nuove specie di piante appartenenti al genere Crataegus , fino ad ora confuse con altre dello stesso gruppo. La scoperta è stata pubblicata il 18 novembre sulla prestigiosa rivista scientifica Flora Mediterranea , edita dalla Fondazione Internazionale pro Herbario Mediterraneo a Palermo.
Due nuove specie di Crataegus presentate in Sicilia
Lo studio, condotto da un’équipe di botanica guidata dal professore Francesco Maria Raimondo dell’Università di Palermo, ha portato alla descrizione di due specie endemiche della Sicilia occidentale:
- Crataegus zichichii : diffuso principalmente attorno a Monte San Giuliano (Erice), questa specie è stata dedicata al celebre fisico Antonino Zichichi, originario del Trapanese e fondatore del Centro di Cultura Scientifica Ettore Majorana.
- Crataegus drepanensis : una specie rara e minacciata, localizzata esclusivamente nella piana costiera di San Vito Lo Capo, un’area vulnerabile a causa dell’intensa antropizzazione e colpita recentemente da un incendio devastante.
La ricerca: anni di osservazioni e analisi
Il team di ricerca, oltre al professor Raimondo, comprende i professori Giuseppe Venturella e Vivienne Spadaro dell’Università di Palermo, insieme ai ricercatori Pasquale Marino e Leonardo Scuderi. L’approccio scientifico si è basato su anni di osservazioni sul campo, studio dei reperti in erbario e analisi approfondite in laboratorio.
“Dopo anni di studio – spiega Raimondo – siamo riusciti a identificare e descrivere queste due specie, contribuendo alla conoscenza della biodiversità della Sicilia occidentale.”
Un contributo alla biodiversità mediterranea
Questa scoperta non solo arricchisce il patrimonio botanico della Sicilia, ma sottolinea anche l’importanza della conservazione degli habitat naturali minacciati. La descrizione di specie come Crataegus drepanensis evidenzia la necessità di misure urgenti per preservare gli ecosistemi locali, soprattutto in zone particolarmente vulnerabili come la piana di San Vito Lo Capo.