Esce in questi giorni il nuovo libro di Enrico Fagnano “Gli anni impossibili” (edizioni La parola abitata). In questo lavoro l’autore partenopeo racconta Napoli tra il 1976/77 e i primi anni Ottanta. Descrive il suo mondo culturale, la voglia di sperimentare dei suoi giovani artisti e il fermento che all’epoca animava ogni iniziativa nella città. In quegli anni a Napoli si respirava un’aria nuova e succedevano cose (quasi) incredibili, non solo nel mondo della ricerca e dell’avanguardia, ma anche tra quelli che decidevano i destini della città.
Al vertice delle varie amministrazioni, infatti, si incontrarono un gruppo di persone di diversa provenienza politica, in taluni casi addirittura opposta, che fecero fronte comune e decisero di far tornare nuovamente grande la capitale del Sud. Da quel momento non lavorarono per altro, dimenticandosi della propria carriera, del proprio interesse personale e di ogni altro interesse di parte. Fu così che per una volta l’impossibile divenne possibile. Da allora molto tempo è passato e molte cose sono successe. E forse per questo oggi di quel breve periodo quasi nessuno se ne ricorda più. Quello che è successo una volta, però, può sempre succedere di nuovo. A quegli ANNI IMPOSSIBILI Enrico Fagnano ha dedicato il suo nuovo libro. Da oggi in vendita su Amazon.
Enrico Fagnano, nato a Napoli, attivo sia come autore, sia come organizzatore culturale, ha costituito e diretto le riviste letterarie Brilliancity (1979), L’Erba (1986) e La parola abitata (1988). Redattore di Radio Spazio Popolare, ha collaborato con Radio Kiss Kiss, con Radio Città e con i quotidiani Il Mattino, Napoli Oggi e Il Roma. Nel 1984 è stato tra i fondatori del gruppo de I Poeti del Gambrinus e nel 1999 ha costituito l’associazione PARTENOPEversus, che fino al 2005 ha edito l’omonimo foglio e ha realizzato letture e rassegne.
Enrico Fagnano ha pubblicato Avvistamenti (tam-tam, 2000), La bomba e il suo contrario (Cento Autori, 2007), Alternative (Società Dante Alighieri, 2009), La Storia dell’Italia Unita (Amazon, 2021), Contra Catilinam (Amazon, 2022), Piccione Johnny (Amazon, 2023) e Il Piemontesismo e la burocrazia in Italia dopo l’Unità (Il Sud dopo il 1860, 2023). Ha curato anche le antologie Poeti a Napoli (Hyria, 2002), Accenti (Società Dante Alighieri, 2010), La Parola Abitata (edizioni La parola abitata, 2012) e Dintorni (La parola abitata, 2015).
Inoltre ha collaborato con i teatri napoletani Start e Spazio Libero di Vittorio Lucariello, per i quali ha organizzato letture, rassegne e spettacoli multimediali.
Vicepresidente della Società Dante Alighieri di Napoli fino al 2014, attualmente dirige la collana editoriale I sedicesimi ed è presidente dell’associazione culturale La parola abitata, che promuove incontri letterari e cura le attività del Laboratorio permanente di poesia.
Fa parte, inoltre, del consiglio di amministrazione di Officina Mediterranea, associazione per la promozione del Mezzogiorno presieduta da Donato Rinaldi, e insieme a Edoardo Vitale e Gianni Turco cura il corso di cultura identitaria di Sud e Civiltà.
Nel 2023 con Salvatore Di Natale ha fondato l’Archivio Carlo Carrà letteratura e arte ed è stato tra gli organizzatori del Premio Gigante, promosso dal Wespace di Willy Santangelo.
Nel giugno dello stesso anno per le attività svolte ha ricevuto un premio dalla Biennale Internazionale Sicily Trinacria, presieduta dalla giornalista e grande organizzatrice culturale Chiara Fici.
Enrico Fagnano ha ricevuto anche nell’ottobre 2024 un premio dalla Biennale Internazionale Sicily Trinacria e nel novembre 2024 è entrato del Direttivo della stessa, del quale fanno parte monsignore Leone Petix, Maestro Generale dell’Ordine di San Giorgio, lo scrittore Beppe Giaconia di Migaido e il giornalista Mimmo Bessone, direttore di Ficarazzi Oggi.