Modica – “Insieme alla mia squadra avevamo promesso alla Città di prendercene cura: una precisa volontà fatta con la convinzione di chi sapeva il ruolo cui ambiva e cosa significa esercitarlo”. E’ quanto afferma il sindaco di modica, Maria Monisteri, con una dichiarazione diffusa oggi. “Essere amministratore significa assumere anche gli oneri di fare scelte, a volte difficili, complicate ma necessarie. C’eravamo dati un anno per capire bene come stessero le cose dal punto di vista finanziario; non volevamo giungere a soluzioni affrettate, sbrigative, comode. Ho scelto di parlare, ascoltare, capire.
Un anno di tempo – spiega il sindaco di modica, Maria Monisteri – per poi agire con ponderatezza verso e per Modica. La nostra Giunta si è presa qualche altro mese in più e non per temporeggiare ma più semplicemente per scontornare ogni dubbio, individuare altre soluzioni e decidere senza remore.
Abbiamo fatto quanto era possibile ma oggi, di fronte ad una situazione finanziaria irreversibile che affonda le sue radici in tantissimi anni e non certo solo negli ultimi e innanzi ad un futuro buio, la scelta è solo una: avviare la procedura di dissesto. E abbiamo deliberato in tal senso. ALL’UNANIMITA’.
Questa scelta non va però letta come una mannaia che si abbatterà su Modica; piuttosto è la soluzione unica per governare meglio una Città che vuole ripartire, proiettandosi verso il suo domani con maggiore serenità. Oggi abbiamo deciso di guardare oltre perché voltarsi indietro serve a nulla. Ecco perché la scelta mia e degli amministratori di questa Città, è quella di percorrere la strada sicuramente più difficile per noi ma non per le Modicane e i Modicani e, soprattutto, per il futuro della Città. Un percorso di ripresa, una via che ci piacerebbe poter percorrere senza steccati, senza barriere politiche e partitiche, senza divisioni ma con la condivisione di scelte che sono indifferibili, necessarie e utili. Insieme alla Città tutta.
E’ una scelta certamente non semplice e non la facciamo a cuor leggero. Ma chi si prende cura di qualcosa di grande come Modica e di chi ce l’ha a cuore, ha il dovere e il diritto di esercitarla e di portarla a termine”.