Ragusa – “Il sindaco si attribuisce tutti i meriti riguardo alla quantità e qualità degli eventi del Natale. Enuclea anche una sua teoria, secondo noi strampalata, su un suo desiderio di commissariamento della Regione ed esautorazione della politica dalle scelte economico finanziarie solo perché non essendo lui membro di alcun partito non riesce ad ottenere contributi per il suo territorio. Dichiarazione che tuttavia non rende giustizia all’impegno di tutti i deputati locali, specialmente quelli in opposizione al governo Schifani, che, comunque, impegnano risorse a favore dell’ente di palazzo dell’Aquila (ricordiamo la legge su Ibla, i fondi per l’acquisto di villa Moltisanti o per l’acquisto dell’ex Standa, purtroppo ritornati al mittente per mancanza di un impegno di spesa ad hoc), non certo per piaggeria nei confronti di chi amministra ma per fornire beni e servizi ai cittadini”.
E’ quanto afferma il consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle Ragusa, Sergio Firrincieli, dopo l’intervento congiunto con la deputata Stefania Campo riguardo il mancato riconoscimento alla Regione Sicilia e al Libero consorzio dei Comuni da parte del primo cittadino. “Voglio formulare una riflessione – prosegue Firrincieli – che spero aiuti chi di dovere a comprendere che per un amministratore pubblico al primo posto ci devono essere i cittadini. Il successo e il consenso possono portare a un’eccessiva fiducia in se stessi, a scapito del confronto e della collaborazione con gli altri. Questo atteggiamento, però, può rivelarsi controproducente e portare a delle conseguenze. In che senso? Si può ravvisare un certo isolamento. La mancanza di ascolto e di dialogo con consiglieri, cittadini o altre figure istituzionali potrebbe ridurre la capacità di prendere decisioni ben ponderate. Si potrebbe registrare anche una certa erosione del consenso. Quello elettorale, infatti, non è permanente.
Un atteggiamento percepito come arrogante o autoritario potrebbe allontanare gradualmente i sostenitori. E, ancora, potrebbe essere il rischio di errori: la governance richiede collaborazione e prospettive diverse. Ignorare i contributi altrui può aumentare il rischio di decisioni sbagliate. La leadership efficace si fonda sull’equilibrio tra determinazione e umiltà. Un buon leader dovrebbe ricordare che il consenso è un’opportunità per servire la comunità, non un lasciapassare per agire in solitudine o con eccessiva sicurezza. Ecco perché le dichiarazioni del sindaco Cassì sono da rispedire al mittente, soprattutto se indirizzate a non mettere in alcun rilievo quelli che possono essere i benefici per la comunità rispetto a un’azione mirata portata avanti dalla deputazione regionale del territorio”.