Dopo il recente caso di un gatto risultato positivo al virus dell’influenza aviaria in provincia di Bologna, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha fornito importanti raccomandazioni per proteggere gli animali domestici, in particolare gatti e cani.
Rischio di contagio per animali domestici: l’ISS non esclude la possibilità di contagio per gatti e cani, sebbene il rischio sia considerato basso. Il contagio può avvenire, ad esempio, attraverso il contatto con uccelli infetti.
Per ridurre al minimo i rischi per i propri animali domestici, l’ISS raccomanda di:
- Evitare, per quanto possibile, il contatto con uccelli selvatici, vivi o morti, specialmente in aree in cui è stata segnalata la presenza del virus dell’aviaria.
- Non alimentare gatti e cani con carne cruda o altri prodotti (come le interiora) provenienti da allevamenti non controllati, soprattutto durante i periodi di maggiore circolazione virale.
Il Parere degli Esperti sul Rischio per l’Uomo:
Il caso del gatto positivo all’influenza aviaria a Valsamoggia, nel Bolognese, ha suscitato preoccupazione tra gli esperti.
Mauro Pistello, direttore dell’Unità di Virologia dell’Azienda ospedaliera universitaria di Pisa, ha dichiarato ad Adnkronos Salute che questo caso è un chiaro segnale di come il virus si stia avvicinando all’uomo, dopo aver infettato altri mammiferi. Pistello prevede che presto si verificherà il primo caso umano in Italia, ma rassicura sulla disponibilità di un vaccino contro l’H5N1. Sottolinea inoltre l’importanza della sorveglianza epidemiologica e del monitoraggio degli allevamenti. Secondo Pistello, nell’uomo l’H5N1 colpirebbe principalmente le vie aeree superiori, causando una malattia meno severa, ma potenzialmente più contagiosa, rispetto ad altre forme virali che colpiscono i polmoni.
Fabrizio Pregliasco, direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e Medicina preventiva dell’Università Statale di Milano, ha espresso preoccupazione per la sottostima della diffusione dell’influenza aviaria a livello internazionale, sia negli animali che, soprattutto, nell’uomo. Pregliasco, sempre in dichiarazioni ad Adnkronos Salute, ha criticato la mancata opzione da parte dell’Italia per i vaccini prepandemici già disponibili a livello europeo. Pur ritenendo improbabili casi umani a breve termine in Italia, Pregliasco sottolinea la necessità di rafforzare la sorveglianza veterinaria e sui pazienti, accelerando i test per la sottotipizzazione dei virus A, come raccomandato dai CDC americani.