Cosa succede se non si riesce a pagare una cartella esattoriale? Quali sono le conseguenze per chi non ha redditi o beni pignorabili? Questa guida, aggiornata alle novità del 2025 introdotte dal decreto legislativo 110 del 2024 (riforma della riscossione), fornisce una panoramica completa sulla gestione delle cartelle esattoriali non pagate.
Scadenza e contestazione delle cartelle: dopo la notifica di una cartella esattoriale, il contribuente ha 60 giorni di tempo per saldare il debito. Entro lo stesso termine, è possibile contestare la cartella se ritenuta illegittima, chiedendone l’annullamento o la rettifica.
Conseguenze del mancato pagamento: se la cartella è legittima e non viene contestata, trascorsi i 60 giorni l’Agenzia delle Entrate-Riscossione può avviare la riscossione forzata del credito.
Le azioni possibili includono:
Pignoramento: l’Agenzia può pignorare beni intestati al debitore, conti correnti, stipendi o altre somme dovute.
Blocco rimborsi fiscali: Con la riforma, i rimborsi fiscali superiori a 1.500 euro possono essere bloccati fino al 31 dicembre dell’anno successivo a quello di liquidazione, restando a disposizione dell’Agenzia.
Fermo amministrativo del veicolo: Se il debitore possiede un veicolo, può essere disposto il fermo amministrativo, con divieto di circolazione fino al saldo o alla rateizzazione del debito.
Ipoteca sulla casa: in casi specifici, l’Agenzia può iscrivere ipoteca sugli immobili di proprietà del debitore.
Il Discarico Automatico per i Nullatenenti (Novità 2025):
Una delle principali novità introdotte dalla riforma del 2025 è il discarico automatico delle cartelle esattoriali iscritte a ruolo da oltre 5 anni, quando il contribuente è nullatenente, ovvero non possiede redditi o beni pignorabili. Questo significa che, in assenza di beni da aggredire con pignoramento, ipoteca o fermo amministrativo, la cartella viene restituita all’ente creditore. L’ente valuterà poi se proseguire con ulteriori azioni (probabilmente infruttuose) o archiviare definitivamente la cartella.
Il discarico può avvenire anche prima dei 5 anni in caso di fallimento, accertata assenza di beni o decesso del debitore.
Eredità e Cartelle Esattoriali: è importante sapere che le cartelle esattoriali non pagate dal defunto rientrano nell’asse ereditario. L’erede che accetta l’eredità è tenuto a saldare anche i debiti del defunto. In caso di rinuncia all’eredità, invece, l’erede non ha alcun obbligo nei confronti dei creditori del defunto.