Ragusa – Si è svolta venerdì 24 gennaio 2025, nella sede del Centro Culturale “Mimì Arezzo” di Ragusa, la conferenza stampa di Sprigiona il tuo cuore, un progetto selezionato da Con i Bambini, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Entusiasmo e soddisfazione dei presenti per un progetto che intende sviluppare azioni di contrasto ai traumi della separazione di minori dai loro genitori in stato di detenzione o in condizioni di restrizione e di tutti quei fattori che concorrono ad aggravare le situazioni di marginalità sociale del nucleo familiare. «Ci sono ogni anno migliaia di bambini e adolescenti che varcano la soglia di una struttura carceraria per andare a trovare un congiunto e capiamo bene quanto questo possa essere impattante sullo sviluppo sano di un minore, impattante non soltanto da un punto di vista sociale, quanto dal punto di vista educativo e personale».
Così Gianni Saraceno, coordinatore di Sprigiona il tuo cuore, ha evidenziato l’importanza del progetto elencando le diverse attività previste al fine di riallacciare la relazione affettiva fra genitori “ristretti” e figli. «Azioni di sostegno alla genitorialità, azioni trasversali di capacity building, cantieri educativi e percorsi di risocializzazione, laboratori educativi, gruppi di monitoraggio e ricerca-azione, saranno i punti di forza di Sprigiona il tuo cuore. L’idea è quella di costruire un modello pilota, che possa poi essere sistematizzato ed eventualmente riproposto in altro contesto». «La Fondazione Val di Noto ha la vocazione di creare rete e attraverso questo progetto si è creato un partenariato di diversi comuni, quali Augusta, Priolo Gargallo, Ragusa e Siracusa, carceri e uffici ULEPE di Ragusa e Siracusa e diverse altre realtà del Terzo Settore- sottolinea Don Gianni Donzello, Presidente della Fondazione, ente capofila del progetto- Sprigiona il tuo cuore è un progetto che invece di mettere al centro il reo e il reato mette al centro la relazione come antidoto per il superamento dello squilibrio che le azioni delittuose generano.
Un progetto con una forte valenza pedagogica e sociale, perché ci aiuta a riscoprire come l’esperienza della riparazione non coinvolge soltanto i soggetti specificatamente interessati, ma tutti, in quanto se il reato ha una ricaduta sociale la riparazione non può non partire coinvolgendo anche la società». «La rete di un progetto è fondamentale- ha sottolineato Renato Meli, Presidente della Fondazione San Giovanni Battista- così come fondamentale è che la rete sia non solo stabile, ma anche allargata, perché la comunità che crea relazione diventa una comunità che recupera e che include, e sottolineo che l’inclusione deve essere fatta a 360° per tutti coloro che vivono la comunità». E a proposito di fare rete, Elvira Adamo, Assessora ai Servizi sociali e alle Pari Opportunità del Comune di Ragusa, ha voluto sottolineare di esserne una fan «gli enti pubblici non hanno la velocità del Terzo Settore- ha detto- associazioni e fondazioni ci aiutano ad individuare il focus dei problemi e soprattutto a realizzarlo, ecco perché segnalo la mia totale apertura a progetti come Sprigiona il tuo cuore che tendono a scardinare determinati meccanismi.
Nel mese di novembre siamo riusciti a portare una grande festa nella Casa circondariale di Ragusa dove siamo entrati in contatto con i detenuti e con i loro figli, è stato particolarmente emozionante, ma anche molto triste per me, vedere questi figli e figlie che all’inizio, avendo sempre visto il papà nell’ora di colloquio, non riuscivano ad abbracciarlo né a toccarlo, abbiamo dovuto fare un gioco degli abbracci, abbracciandoci tutti fra di noi, e pian piano i ragazzi si sono sciolti». Aspetti emotivi di vicende umane, dunque, di sofferenza, di stigmatizzazione e di allontanamento da tutte le attenzioni istituzionali, «Quando parliamo di detenuti o di soggetti in misura alternativa alla detenzione, parliamo di fasce marginali- ha tenuto a sottolineare Rosaria Ruggieri, Direttrice dell’Ufficio Locale di Esecuzione Penale Esterna di Ragusa- l’80% della nostra utenza è contrassegnata da marginalità sociale e ce lo dice anche il dato che riguarda la dispersione scolastica.
Per questo secondo me, la vera sfida di questo progetto sarebbe quella di interrompere la trasmissione intergenerazionale di questo patrimonio ereditario che si sposta attraverso la trasmissione della povertà educativa, culturale e cognitiva che ne è il risultato, non perché ci si riferisca a limitazioni di tipo cognitivo, ma si tratta di doti sacrificate perché non hanno la possibilità di esprimersi. Dunque mi auguro che ci si possa sedere attorno ad un tavolo tutti insieme per poter andare al centro dello scopo che noi tutti vogliamo raggiungere». Non sono mancati gli interventi di altri partner privati del progetto attivi in territorio siracusano, da Sebino Scaglione dell’Impresa sociale Passwork a Michele Tedone della Cooperativa sociale Il Sorriso. Il progetto è stato selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Il Fondo nasce da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo. Sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Per attuare i programmi del Fondo, a giugno 2016 è nata l’impresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione CON IL SUD.