Rottamazione quinquies, riapertura della rottamazione quater e taglio dell’IRPEF sono i temi economici al centro del dibattito politico. Queste misure, se da un lato incontrano il favore di molti cittadini, dall’altro rappresentano una sfida per le casse dello Stato, già messe a dura prova.
La Lega spinge per la Rottamazione
La Lega si fa promotrice della rottamazione delle cartelle esattoriali, proponendo una “pace fiscale” che permetta di saldare i debiti in 120 rate mensili, senza interessi e sanzioni. L’obiettivo dichiarato è aiutare milioni di italiani onesti che si trovano in difficoltà economiche.
Rottamazione Quater e rottamazione Quinquies a confronto
Mentre si discute della rottamazione quinquies, un emendamento al decreto Milleproroghe aveva aperto la possibilità di una nuova chance per la rottamazione quater. Tuttavia, l’emendamento è stato ritirato e sarà riformulato, chiarificando che la proroga della rottamazione riguarderà solo chi aveva già presentato richiesta.
La riapertura della Rottamazione Quater modificata
La riapertura della rottamazione quater prevede che chi è decaduto per mancato pagamento di una rata possa essere riammesso al beneficio presentando una nuova dichiarazione di adesione entro il 30 aprile 2025. La misura ha un impatto economico stimato in oltre 126 milioni in 10 anni.
Aperture (e Scetticismo) dal MEF
Il MEF sembra mostrare qualche segnale di apertura verso una nuova rottamazione, ma con alcune riserve. Il viceministro Maurizio Leo si è dichiarato d’accordo su una nuova rottamazione, ma il responsabile economico di FdI, Marco Osnato, chiede al ministro Giorgetti di spiegare come verranno coperte le ingenti spese che tale misura comporta.
Il taglio dell’IRPEF richiederebbe almeno 2 miliardi e mezzo di euro, cifra che potrebbe salire a 4,5 miliardi con un ulteriore abbassamento dell’aliquota. La rottamazione quinquies, invece, costerebbe 5,2 miliardi nel 2025, 3 miliardi nel 2026 e 2,3 miliardi nel 2027. Secondo alcune stime, l’impatto complessivo di queste misure potrebbe essere di circa 1,5 miliardi di euro di passivo per le casse dello Stato.