Ragusa – Alessio Boni e Antonella Attili grandi protagonisti, ieri sera sul palcoscenico del teatro Duemila a Ragusa, per la stagione promossa dall’associazione culturale C&M con la direzione artistica di Carlo Nobile, di “Iliade. Il gioco degli dei”, un testo di Francesco Niccolini liberamente ispirato all’Iliade di Omero, con la drammaturgia di Roberto Aldorasi, Francesco Niccolini e Marcello Prayer. Lo spettacolo – prodotto da Nuovo Teatro in coproduzione con fondazione Teatro Donizetti di Bergamo, fondazione Teatro della Toscana e Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia – ha riscontrato il convinto apprezzamento da parte del pubblico presente che, tra l’altro, sta seguendo con la massima attenzione i vari e prestigiosi appuntamenti proposti. Con Alessio Boni e Antonella Attili in scena c’erano pure (in ordine di apparizione) Haroun Fall, Jun Ichikawa, Liliana Massari, Francesco Meoni, Elena Nico e Marcello Prayer.
La regia è stata a firma di Roberto Aldorasi, Alessio Boni e Marcello Prayer. Le scene di Massimo Troncanetti, i costumi di Francesco Esposito, le musiche di Francesco Forni. Lo spettacolo, tra l’altro, è stato realizzato in occasione di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 “Iliade” canta di un mondo in cui l’etica del successo non lascia spazio alla giustizia e gli uomini non decidono nulla, ma sono agiti dagli dèi in una lunga e terribile guerra senza vincitori né vinti.
La coscienza e la scelta non sono ancora cose che riguardano gli umani: la civiltà dovrà attendere l’età della Tragedia per conoscere la responsabilità personale e tutto il peso della libertà da quegli dèi che sono causa di tutto ma non hanno colpa di nulla. In quel mondo arcaico dominato dalla forza, dal Fato ineluttabile e da dèi capricciosi non è difficile specchiarci e riconoscere il nostro: le nostre vite dominate dalla paura, dal desiderio di ricchezza, dall’ossessione del nemico, dai giochi di potere e da tutte le forze distruttive che ci sprofondano nell’irrazionale e rendono possibile la guerra.
Ci sono tutti i semi del tramonto del nostro Occidente in “Iliade” che, come accade con la grande poesia, contiene anche il suo opposto: la responsabilità e la libertà di scegliere e di dire no all’orrore. A dieci anni dalla nascita, dopo “I Duellanti” e “Don Chisciotte”, il Quadrivio, formato da Roberto Aldorasi, Alessio Boni, Francesco Niccolini e Marcello Prayer, ha riscritto e messo in scena l’Iliade per specchiarsi nei miti più antichi della poesia occidentale e nella guerra di tutte le guerre.
Un esperimento teatrale che è stato calibrato con saggezza e maestria e che, non a caso, ha riscontro un plauso sincero e incondizionato da parte di tutti coloro che, ieri sera, hanno animato un appuntamento teatrale di grande spessore.