Un nuovo coronavirus dei pipistrelli, scoperto dal team della virologa cinese Shi Zhengli, nota come “batwoman”, potrebbe potenzialmente trasmettersi all’uomo, utilizzando lo stesso recettore umano del virus SARS-CoV-2, responsabile del COVID-19. La scoperta, frutto della collaborazione tra il Guangzhou Laboratory, la Guangzhou Academy of Sciences, la Wuhan University e il Wuhan Institute of Virology, ha destato immediato interesse nella comunità scientifica.
La ricerca ha identificato un nuovo lignaggio del coronavirus HKU5, proveniente dal pipistrello giapponese di Hong Kong. Questo virus, appartenente al sottogenere del merbecovirus, è in grado di legarsi all’enzima di conversione dell’angiotensina umano (Ace2), lo stesso recettore utilizzato dal SARS-CoV-2 per infettare le cellule.
I ricercatori hanno dimostrato che il virus può infettare cellule umane e tessuti coltivati artificialmente. Rispetto a studi precedenti, il team di Shi ha riscontrato una maggiore adattabilità del virus all’Ace2 umano, suggerendo un potenziale più ampio di infezione interspecie.
Gli esperti, pur riconoscendo il potenziale rischio, invitano alla cautela e al monitoraggio continuo. Carlo Federico Perno e Guido Antonelli sottolineano la necessità di non sottovalutare la scoperta, pur evitando allarmismi prematuri.
La possibilità di una futura pandemia rimane un’incognita. Gli eventi di spillover, ovvero il salto di specie dei virus, sono frequenti, ma solo raramente portano a epidemie significative. La comunità scientifica concorda sulla necessità di ulteriori studi e dati per valutare appieno il rischio.