Chiaramonte Gulfi – Da Chiaramonte Gulfi al Vaticano un’opera d’arte realizzata da artisti speciali. Un mosaico che riproduce il volto della Pietà di Michelangelo è stato realizzato nei laboratori di Pietrangolare, una cooperativa sociale fondata nel 2014 per l’inclusione lavorativa dei soggetti con disabilità.
L’opera è stata realizzata da “artigiani speciali” ed è stata donata a Papa Francesco dai responsabili del Banco BPM, durante un’udienza in Vaticano. Il mosaico che riproduce il “volto” di Maria della Pietà di Michelangelo è stato realizzato nei laboratori della cooperativa sociale, nata su iniziativa della famiglia Damigella, con obiettivi di inclusione sociale e lavorativa dei soggetti con disagio.
Il laboratorio artistico protetto dove i giovani disabili trascorrono le ore della loro giornata è uno “spazio” innovativo ed efficiente in cui essi possono trovare una dimensione di inserimento sociale e lavorativo. La Mondial Granit spa (azienda che opera nel settore dei marmi) e il suo amministratore unico, Giovanni Leonardo Damigella, hanno fornito gratuitamente la sede operativa, i macchinari, le attrezzature e forniscono i materiali lapidei che vengono utilizzati per la realizzazione dei mosaici.
Scopo della cooperativa è la promozione, la valorizzazione umana e l’integrazione sociale attraverso il lavoro e le varie attività. Di recente, essa ha incluso anche soggetti affidati con provvedimento del tribunale per l’inserimento lavorativo e il recupero sociale degli individui all’interno dei progetti per avviare verso un futuro diverso chi ha avuto problemi con la giustizia.
“Siamo lieti di avere realizzato alcuni dei nostri lavori per Banco BPM – afferma la presidente di Pietrangolare, Giusy Damigella – questa attività dimostra quanto siano grandi le possibilità di inserimento occupazionale dei soggetti con disabilità e la realizzazione di questo prezioso manufatto, donato al Pontefice, lo dimostra. Il nostro obiettivo è il recupero e la valorizzazione delle capacità psico-fisiche dei giovani, ma soprattutto il raggiungimento della dignità lavorativa”.