Vittoria – “L’atteggiamento di alcuni giornalisti che, con superficialità e presunzione, si lanciano nel campo della cronaca politica locale senza nemmeno tentare una minima verifica dei fatti è semplicemente indecente e inaccettabile – dichiara sia sindaco Aiello – considerando che tutto ciò, con alcuni giornalisti, quando ci sono fatti che mi riguardano, accade sempre, voglio denunciare pubblicamente, l’indifferenza di chi consente queste cose e (testate) e dell’Ordine della categoria che lascia fare”. Attacca così Francesco Aiello, Sindaco della città di Vittoria, dopo avere preso visione di un articolo di stampa pubblicato dal solito quotidiano e dal solito giornalista. “Quando si vuole fare politica” prosegue il primo cittadino “non ci si può nascondere dietro un tesserino, -fingendo- di fare giornalismo, mi dispiace, il giornalismo è altro e certi comportamenti, contribuiscono a gettare discredito sulla categoria.
In un’epoca in cui le informazioni viaggiano alla velocità della luce, la responsabilità di chi scrive dovrebbe essere maggiore, e non ridursi a riprendere voci di corridoio o a pubblicare notizie senza verifica e senza fondamento. Il giornalista ha il dovere di essere scrupoloso, di analizzare i fatti, di ascoltare tutte le campane prima di dare il proprio giudizio. Invece, c’è chi sembra più interessato a collezionare clic facili, a produrre sensazionalismo, senza preoccuparsi delle conseguenze che una notizia errata può avere.
In merito alla notizia del passaggio di 6 Consiglieri, in casa DC, La Sicilia riporta una serie di inesattezze, costruite ad arte, per trasformare una decisione politica, in rissa e cortile, a tal proposito voglio dire la mia, ma non chiedo alcuna rettifica, perché voglio vedere se chi getta fango scrivendo bugie, ritiene di fare chiarezza riportando la mia verità”.
Aiello è sereno per la vicenda politica e pronto a lasciare palazzo Iacono al primo intoppo, ma è fortemente contrariato per il metodo utilizzato per diffondere notizie non vere.
“A partire dal titolo” prosegue Aiello “Giunta Aiello, Campailla fatto fuori, – una bugia, vorrei sapere chi ha fornito questa notizia, io non sono stato interpellato e immagino che Campailla non ne sappia nulla. I sei Consiglieri, al ritorno da Palermo, dopo l’incontro con Cuffaro e dopo avere aderito alla DC, mi hanno riferito del passaggio, preannunciato poche ore prima che questo avvenisse. Nulla da ridire per quanto riguarda i Consiglieri, ognuno deve fare ciò che ritiene opportuno, ma per quanto riguarda Campailla, Consigliere e Assessore, mi sono posto il problema, la mia coalizione, formata da liste civiche, sinistra e centro sinistra, votata dalla gente in quanto tale, non può subire un cambiamento perché sei persone lo decidono dall’oggi al domani.
Ho chiamato Campailla e gli ho detto le stesse cose che ho riferito a Cuffaro il giorno dopo, quando mi ha chiamato due volte: Campailla si dichiari indipendente e resta in Giunta. Io ho fatto un discorso politico, a prescindere che si trattasse di DC, verdi, gialli, neri o rossi.
Nessun pregiudizio nei confronti di nessuno, ma il Sindaco sono io e la Giunta la scelgo io.
Campailla non ha accettato e la sera, scaduto il termine che avevo assegnato perché prendesse una decisione libera da condizionamenti, dopo una riunione di maggioranza e dopo avere letto un post di Cuffaro, ho risposto con un altro post, in cui ringraziavo per la stima, ma i componenti della Giunta li scelgo io”.
Nessuno ha fatto fuori nessuno. Già il titolo lasciava presagire che il giornalista, ancora una volta, avesse trovato l’occasione per fare politica dalle pagine del suo giornale, in maniera illegittima.
All’interno dell’articolo poi, -apriti cielo- <che Campailla avesse pagato per tutti con il siluramento era nell’aria da quando Marco Greco ha fatto il grande annuncio in aula>. E ancora sul giornale – negli ultimi tempi i rapporti tra i due non erano più idilliaci, anche se Campailla in ogni uscita pubblica occupava il miglior posto per farsi vedere accanto al sindaco in fascia tricolore. Qualcuno dice che Aiello gli abbia chiesto di firmare le dimissioni per un congedo dignitoso, ma Campailla avrebbe rifiutato a muso duro. Ieri sera il PD, prima riunitosi in via Bixio e poi in riunione di maggioranza, ha posto la condizione sine qua non, ovvero la testa di Campailla, già reo di aver commesso uno sgarbo a Nello Dipasquale con quell’ingresso e uscita lampo dal movimento Territorio. In politica gli sgarbi si pagano.-
La fantasia dell’estensore dell’articolo, non conosce confini, ma nel frattempo, i soggetti interessati si chiedono: chi può aver dato queste notizie così dettagliate al giornalista, se noi non siamo stati interpellati? Vuoi vedere che ha acquisito una parte di intelligenza artificiale e noi non lo sappiamo?
Non aggiungo altro perché ciò che è stato scritto è sotto gli occhi di tutti. Una cosa è certa, non ho nulla da pietire a nessuno, vado avanti per la mia strada, finché sarà possibile, al primo intoppo, mi dimetto e andiamo tutti a casa. Sarà il popolo di Vittoria a dirimere la questione, con il voto a cui io stesso mi sottopongo.
In ogni caso, l’informazione è una cosa seria e chi è addetto deve rispettare la deontologia professionale, chiunque sia la persona o personalità di cui si occupa”.