Ragusa – “A Ragusa ultimamente la tassa rifiuti, anche se di poco, è iniziata a diminuire. Cittadinanzattiva nel suo report di novembre scorso riporta per Ragusa una diminuzione nel 2024 del 2,4% mentre il Servizio Stato Sociale, Politiche Fiscali e Previdenziali della UIL nel suo studio di febbraio riporta una diminuzione del 3,05%”. E’ quanto si legge in una lettera a firma di Angelo Rinollo, presidente dell’associazione Legambiente Circolo “Il Carrubo” di Ragusa APS e indirizzata al sindaco di Ragusa, Peppe Cassì.
“Un buon segnale per i cittadini dopo anni di aumenti, – si legge nella lettera di Legambiente – ma è probabile che questa tendenza si inverta nel prossimo anno con un nuovo aumento del 2,8%. Quello che non cambia, al di là di piccoli scostamenti, è il costo totale che è circa il 20% più alto della media nazionale e il doppio dei migliori capoluoghi di provincia italiani.
Secondo i dati ufficiali di ISPRA del 2023 i costi totali di gestione del servizio di igiene urbana sono stati pari a 312,8 €/abitante/anno, il 46% in più della media della provincia di Ragusa e il 58% e l’81% in più rispettivamente della media regionale e nazionale. Se può essere giustificata la differenza con il dato nazionale, appare arduo spiegare il divario con il dato provinciale. Sicuramente c’è qualcosa che non quadra. Costi più alti potrebbero significare prestazioni migliori, ma a vedere la qualità del servizio di igiene urbana a Ragusa non sembra questo il caso.
Eppure, almeno in parte, i costi si potrebbero ridurre e l’aumento della TARI mitigare. Ma come? Le Delibere n. 497 del 29 ottobre 2024 e n. 1236 del 18 dicembre 2019 dell’ANAC, l’Autorità Anticorruzione, riprendendo la giurisprudenza della stessa ANAC ribadiscono ancora una volta che l’offerta migliorativa formulata dai partecipanti in sede di gara d’appalto fa parte del contratto di affidamento del servizio ed è vincolante. Questa prescrizione la si trova anche nel disciplinare di gara con cui è stato aggiudicato l’appalto e nell’ordinanza n.302 del 4/5/2018 del sindaco di Ragusa.
Fra le offerte migliorative proposte dal vincitore della gara di Ragusa c’è l’impegno a raggiungere il 65% di RD il primo anno e il 75% di raccolta differenziata a partire dal secondo anno di gestione del servizio, e cioè dal 2019. L’obiettivo promesso non è stato mai raggiunto e questo dà luogo a penalità a carico del gestore i cui proventi possono essere utilizzati per ridurre la TARI ai cittadini ragusani. Così come può contribuire alla riduzione della TARI il recupero del 50% dei maggiori costi di selezione della frazione umida e degli imballaggi come carta e plastica che sono a carico del gestore al netto della franchigia. Il superamento della franchigia, almeno per il 2023, sicuramente c’è stato, come è sicuro che la percentuale di RD del 75% non è mai stata raggiunta.
Non sappiamo se il comune di Ragusa abbia già incamerato queste somme, ma se non l’ha fatto sarebbe opportuno un intervento in questo senso. Nel breve periodo è l’unica mossa possibile per abbassare, anche se di poco, la TARI ed evitare l’aumento del prossimo anno. Per gli anni futuri tutte le speranze risiedono nella prossima gara che ci aspettiamo venga bandita con l’obiettivo di ridurre costi e di aumentare qualità del servizio ed efficienza”.