Ragusa – Torna in libreria l’autore vittoriese Massimo La Pegna e lo fa affrontando un argomento di grande attualità, quello del lavoro precario. Del resto l’autore, nelle sue scorribande letterarie, sempre vissute a cavallo tra passato più o meno recente e presente, ha costantemente sottolineato la valenza sociale e civile delle sue storie.
Dal malinteso senso di superiorità di certa aristocrazia ai primi del Novecento e il dramma dell’emigrazione in Sudamerica in “Donna Vincenza”, al ritorno di un ex soldato americano sui luoghi dello Sbarco in Sicilia che lo avevano visto giovane recluta inorridita dai massacri bellici in “Sulla stessa spiaggia 10 luglio 1983”, ad una gioventù anni ’60 sul litorale di Scoglitti, tra amori giovanili, scherzi goliardici e prime prese di coscienza sulla contestazione giovanile e sull’antimafia in “La riviera”. Per non parlare di ricordi infantili e di emozionanti e struggenti viaggi famigliari in treno come in alcuni delicati racconti. Ed ora Massimo La Pegna si cimenta con l’ altro tema scottante e attuale del lavoro precario. Ecco quanto leggiamo nella nota della Casa Editrice Algra Editore di Catania con cui presenta il romanzo “L’ultima proroga”.
Esce il nuovo libro di Massimo La Pegna “L’ultima proroga”. Algra Editore
Con un lessico scorrevole e coinvolgente, Massimo La Pegna narra le vicende di un lavoratore precario che ha avuto l’ardire di non sottomettersi al gruppo di potere. Dopo varie ingiustizie subite e lunghe cause legali, esausto, deciderà di dare una svolta significativa alla propria vita. Oltre agli avvenimenti paradossali e assurdi capitati al protagonista nell’ambito lavorativo, il racconto ha come sfondo la bellezza del territorio, la memoria, le tradizioni, la terza età, il veloce rincorrersi delle stagioni. Chi è convinto che non pagherà mai per i danni causati e per aver avuto atteggiamenti affini ai sistemi mafiosi, alla fine troverà la sua giusta sentenza: peccato che era soltanto un sogno.
L’autore dedica il libro a tutti i lavoratori precari che, malgrado tutto, svolgono la loro attività con passione e dedizione; a chi, incredibilmente, troverà involontarie similitudini; a chi ogni tanto è preso da un’irrefrenabile voglia di scappare via…
La copertina del libro è tratta dall’opera, olio su tela (80 x 60), di Rosario Magrì.
La prefazione è del professore Giambattista Scirè, ricercatore universitario, storico e scrittore. È anche amministratore e responsabile scientifico dell’Associazione TRA-ME (Trasparenza e Merito). Nel suo libro Mala università (Chiarelettere) racconta la ricostruzione completa del sistema di potere accademico. Una mappa impressionante di casi e di storie in barba alla legge, ai regolamenti, ai codici etici degli atenei e alle direttive dell’ANAC, l’Autorità Nazionale Anticorruzione.
Massimo La Pegna è nato a Grosotto (SO) nel 1962 e vive a Vittoria (RG). Sposato, padre di due figli, è laureato in Scienze dell’educazione e della formazione. Si occupa di sicurezza nei luoghi di lavoro e formazione. Da diversi anni coltiva l’interesse per la scrittura in prosa e, come autore, per il teatro.
Tra le sue ultime pubblicazioni: Śtasíra mi rikóverunu (2024), Donna Vincenza (2023, 2a ed.), Ti sistemo io (2023), Come fuochi d’artificio (2022), Sulla stessa spiaggia 10 luglio 1983 (2022), La riviera (2021).
“… L’uomo dei miracoli che nell’ultima elezione aveva preso una caterva di voti era lì, e volendo, si poteva pure toccare. Accerchiato dalla folla e da diversi giornalisti, con un faro sparato sul viso, accigliata sicurezza e sguardo penetrante dentro la telecamera, rispondeva a tutte le domande; elencava le giuste scelte e i provvedimenti concernenti le problematiche della città, della provincia intera e, perché no, di tutta la nazione…”. (daniele distefano.)