Messina – Il femminicidio di Sara Campanella, la studentessa di 22 anni uccisa a coltellate a Messina, rivela un quadro inquietante di molestie e terrore. La giovane aveva confidato alle amiche le sue paure, culminate in un ultimo, angosciante messaggio: “Il malato mi segue”. Stefano Argentino di Noto, presunto assassino, è in stato di fermo per l’omicidio di Sara.
Molestie costanti e un terrore crescente: “non mi sorrideva come prima”
Sara aveva raccontato alle amiche delle attenzioni moleste di Stefano Argentino, suo collega di corso all’Università degli Studi di Messina. “Con cadenza regolare”, Stefano “importunava la vittima, proponendosi, chiedendole di uscire e di approfondire il loro rapporto, non fermandosi neppure innanzi al rifiuto della ragazza”.
I messaggi vocali inviati da Stefano, descritti dai magistrati come una “autentica strategia molesta”, avevano allarmato Sara. In un’occasione, un’amica era dovuta intervenire per allontanare Stefano, che si lamentava del fatto che Sara “non gli sorrideva come in passato”.
L’Ultimo Messaggio: “Dove siete che sono con il Malato che mi segue?”
Il giorno dell’omicidio, Stefano aveva chiesto alle amiche di Sara dove si trovasse. Poco dopo, Sara aveva inviato un messaggio vocale disperato: “Dove siete che sono con il malato che mi segue?”.
Il Movente: “Motivi Sentimentali”, ma indagini ancora in corso
Secondo le prime ricostruzioni, il movente dell’omicidio sarebbe di natura sentimentale: Stefano era invaghito di Sara, ma non corrisposto. Il procuratore di Messina, Antonio D’Amato, ha sottolineato che le molestie di Stefano, pur ripetute, non avevano mai assunto un carattere minaccioso, non destando particolare preoccupazione in Sara.
Le indagini sono ancora in corso per chiarire la natura del rapporto tra Sara e Stefano, anche attraverso l’analisi dei loro telefoni cellulari.