Ragusa – L’attenzione politica dell’intero territorio ibleo è tutta focalizzata sulla giornata del 27 aprile prossimo. In tale data di voterà per il presidente del Libero Consorzio comunale e per i dodici componenti del consiglio dell’organismo sovracomunale. Si tratta di una votazione di secondo livello, ovvero possono votare non i cittadini bensì i sindaci e i consiglieri comunali dei 12 comuni iblei, per un totale di 216 aventi diritto. La macchina che si è messa in moto ci ha stimolato alcune considerazioni.
Nei giorni scorsi avevamo avanzato il dubbio che in questa tornata elettorale la città di Ragusa assista ad una notevole perdita di centralità e di peso istituzionale. Ora vorremmo parlare di quella che nel titolo, scherzosamente, ovvio, definiamo la carica del Sindaci. Infatti, su dodici primi cittadini iblei, in tre sono candidati alla carica di Presidente del Libero Consorzio.
Si tratta, in ordine alfabetico, di Roberto Ammatuna sindaco di Pozzallo per il centrosinistra; di Gianfranco Fidone sindaco di Acate per la DC; di Maria Rita Schembari sindaca di Comiso per il centrodestra e i civici. E fin qui tutto normale visto che la Presidenza è riservata appunto ai sindaci.
Altri quattro sindaci invece hanno deciso di candidarsi per il consiglio del Libero Consorzio. Si tratta, sempre in ordine alfabetico, di Peppe Cassì di Ragusa, di Peppe Dimartino di Santa Croce Camerina, di Bartolo Giaquinta di Giarratana, di Maria Monisteri di Modica. A rimanere fuori dall’agone politico, per lo meno in prima persona, pur schierandosi variamente con i loro colleghi candidati, i rimanenti cinque sindaci: Francesco Aiello di Vittoria, Mario Cutello di Chiaramonte Gulfi, Innocenzo Leontini di Ispica, Mario Marino di Scicli, Salvatore Pagano di Monterosso Almo.
Sulle candidature dei quattro sindaci per il consiglio provinciale si è aperta una polemica sull’opportunità di tale decisione in base a questo ragionamento: visto che i primi cittadini faranno comunque parte dell’assemblea dei sindaci già esistente, perché togliere spazio ai consiglieri comunali che volessero correre per il consiglio provinciale e portare istanze più legate alle esigenze dei cittadini tagliati fuori da tale competizione elettorale?
Come sempre si sono palesate opinioni diverse tra i sostenitori e i contrari a tale presenza. I consiglieri di maggioranza di Comiso e Santa Croce hanno condiviso entusiasticamente le candidature rispettivamente di Maria Rita Schembari e di Peppe Dimartino, mentre a Ragusa, silente la maggioranza cassiniana, è stato il consigliere di minoranza Gaetano Mauro a definire in seduta consiliare il Sindaco Cassì “Peppe pigliatutto” con chiaro riferimento alle cariche che questi ricopre anche in organismi sovracomunali legati all’idrico e ai rifiuti.
E a Modica Piero Covato capogruppo Dc e consigliere di lunghissimo corso parlando della sindaca Monisteri ha ironizzato con la frase “Maria è tuttarobamia”. Infine, per rimanere in questo ambito che abbiamo definito dei ‘sindaci all’attacco’, riportiamo le perplessità di molti sullo schierarsi di Cassì a favore delle candidatura della sindaca Schembari sostenuta da Fratelli d’Italia, Forza Italia e civici.
In molti hanno infatti evidenziato che Cassì era sempre stato restio a schierarsi con i partiti e che comunque i meloniani di Ragusa lo hanno sempre trattato da avversario politico, sia a liveĺlo di circolo Fdi che di consigliere comunale Rocco Bitetti. Lo stesso Bitetti con cui ora Cassì e la consigliera della sua maggioranza Carla Mezzasalma si troveranno uniti a votare per la Schembari. Con buona pace di altre forze civiche ragusane presenti in maggioranza e nell’amministrazione che avevano proclamato “mai con la destra”. Insomma, misteri della politica in generale e del cosiddetto civismo in particolare. Staremo a vedere. (da.di.)