Bonus da 516 euro per il lavoro da casa: come funziona e a chi spetta. Il bonus da 516 euro per il lavoro da casa o bonus smart working è un’agevolazione fiscale di cui i datori di lavoro possono beneficiare per erogare beni e servizi ai dipendenti. Il bonus per tutto il 2021 avrà un limite di 516,46 euro: la cifra è stata raddoppiata nel 2020, il Decreto Sostegni ha prorogato l’aumento per quest’anno.
Bonus da 516 euro: cos’è
Il testo unico delle imposte sui redditi prevede una forma di agevolazione per i titolari di reddito di lavoro dipendente, per cui le erogazioni “liberali” in danaro o in natura effettuate dai datori di lavoro in favore dei dipendenti non sono tassate in capo al percipiente qualora non superino l’importo anno di 258,23 euro. Il predetto limite non è una franchigia, ma una condizione di fruibilità del beneficio, per cui se l’erogazione liberale fosse di 259 euro il beneficio non spetterebbe neppure in parte. L’art. 112 del D.L. 104/2020 aveva previsto per il solo anno 2020 l’innalzamento del predetto limite a 516,46 euro. In sede di conversione del D.L. 41/2021, ad opera della Legge 21 maggio 2021, n. 69, l’art. 6-quinquies ha esteso anche al 2021 l’importo del fringe benefit che è possibile attribuire ai dipendenti senza assoggettamento a tassazione.
Bonus da 516 euro o bonus smart working: come funziona
Il datore di lavoro è libero di scegliere il modo con cui erogare il beneficio: l’unico limite che è posto dalla norma è che debba trattarsi di beni e servizi e non di danaro. La ragione politica di tale misura è da individuare nell’intento del legislatore di realizzare con una sola mossa un incremento dei consumi e un beneficio per la categoria dei titolari di reddito di lavoro dipendente, effetto che non si realizzerebbe qualora venissero agevolate anche le erogazioni in danaro, che ben potrebbero essere destinate dai beneficiari al risparmio e non al consumo. Il datore di lavoro può quindi scegliere cosa acquistare e attribuire in fringe benefit al dipendente, oppure attribuirgli dei titoli di legittimazione o di acquisto, in modo che il dipendente possa autodeterminarsi nella scelta del bene/servizio da acquistare. La legittimazione all’acquisto può essere attribuita anche da titoli rappresentati da vouchers, da spendere presso esercenti con cui l’imprenditore può convenzionarsi per godere di sconti o agevolazioni che, su singoli acquisti, sarebbe più difficile ottenere. L’importo corrispondente al fringe benefit deve essere incluso nella busta paga ma, come sopra detto, non costituisce imponibile né ai fini delle imposte sul reddito né ai fini contributivi. L’Agenzia delle entrate ha trattato il tema dei fringe benefit dando risposta ad alcuni quesiti.
Bonus da 516 euro o bonus smarth working: a chi spetta
L’Agevolazione spetta ai titolari di redditi da lavoro dipendente ed assimilati come definiti dagli articoli 49 e 50 del DPR 917/1986, ossia:
quelli che derivano da rapporti aventi per oggetto la prestazione di lavoro, con qualsiasi qualifica, alle dipendenze e sotto la direzione di altri, compreso il lavoro a domicilio quando è considerato lavoro dipendente secondo le norme della legislazione sul lavoro;
le pensioni di ogni genere e gli assegni ad esse equiparati;
le somme di cui all’articolo 429, ultimo comma, del codice di procedura civile (ossia la somma corrispondente al maggior danno liquidato dal Giudice nelle cause aventi per oggetto crediti di lavoro).
e ai redditi “assimilati” indicati all’articolo 50[4] del DPR 917/1986.