ROMA – ’’Dopo il forte rimbalzo del secondo trimestre (+2,7%), nel terzo trimestre i principali indicatori stanno tenendo, nonostante gli effetti della scarsità di alcune materie prime e semilavorati e la ripresa dei contagi. Rimane molta incertezza per il quarto trimestre, legata al proseguimento dell’epidemia. Il 2021, comunque, potrebbe chiudersi con un recupero vicino al +6%’’. E’ quanto sottolinea il Centro Studi Confindustria nella Congiuntura flash di settembre. ’’I consumi privati, come atteso, sono ripartiti nel secondo trimestre (+12 miliardi, pari a +5%), trascinati dalla spesa in servizi (viaggi e spese fuori casa). Le attese per il terzo trimestre sono di ulteriore risalita’’, osserva il Csc. ’’In agosto, gli ordini interni dei produttori di beni di consumo sono quasi tornati ai valori pre-crisi e la fiducia delle famiglie ha tenuto. Gli investimenti, intanto, continuano la dinamica robusta’’. Inoltre, prosegue il Csc, ’’l’industria, principale motore finora, sta gradualmente passando il testimone ai servizi nel trainare la crescita. Nel turismo la ripresa estiva c’è stata, anche se siamo ancora molto sotto i valori pre-Covid e la fiducia delle imprese di servizi ha perso pochissimo in agosto’’. Per quanto riguarda l’inflazione, ’’negli ultimi mesi è salita anche in Italia. Finora, nei prezzi al consumo italiani non si legge un impatto dei rincari delle commodity non energetiche, nè della loro scarsità. Ciò aiuta i consumi, ma comprime i margini delle imprese’’.