“Il periodo dei saldi, come ogni anno, avrà la straordinaria opportunità di risvegliare i consumi. I consumatori potranno così tornare a trovare ‘vere’ occasioni nei nostri negozi. I commercianti, invece, potremo affrontare più sereni le prossime scadenze; le vie ed i centri dei nostri Comuni avranno l’opportunità, offerta dalla moda, per rianimarsi.
Ma il nostro obiettivo principale è quello di rinsaldare le relazioni con i clienti all’insegna della trasparenza del rapporto prezzo/qualità e della fiducia, con professionalità e servizio offerti nei negozi di prossimità. Questo è il ‘mood’ che caratterizza questo particolare momento di vendite”. E’ il presidente provinciale Confcommercio Ragusa, Gianluca Manenti, a dichiararlo, sottolineando che il 2018 si è chiuso con molte preoccupazioni per i commercianti che si vedono schiacciati da consumi che non decollano, concorrenza sleale del ‘wild’ web, costi incomprimibili e tasse sempre più asfissianti.
“Bene dunque – prosegue ancora Manenti – l’aver sterilizzato per questo 2019 l’incremento di 2,2 punti percentuali dell’Iva che sarebbe schizzata dal primo gennaio al 24,2%, ma occorre molto di più per rilanciare la nostra economia a partire dall’eliminazione delle clausole di salvaguardia che invece sono incrementate per valore, la riduzione del costo del lavoro e la previsione di una web tax per i colossi del web, vista la difficoltà di avere un’univoca norma comunitaria”. Il presidente provinciale Federmoda Ragusa Daniele Russino mette in evidenza quali i principi di base da seguire per il corretto acquisto degli articoli in saldo.
“La possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato – afferma Russino – è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L.vo n. 24/2002). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto. Per quanto, poi, riguarda la prova dei capi non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.
Altro punto attiene le carte di credito che devono essere accettate da parte del negoziante. Occorre precisare, altresì, che i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso. Obbligo del negoziante è quello di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale”. Confcommercio segnala, inoltre, le varie iniziative promosse sull’intero territorio da Federazione Moda Italia, come "Saldi Chiari", "Saldi Trasparenti" e "Saldi Tranquilli".