Un’impresa su 10 in Italia e’ gestita da stranieri. Alla fine di giugno queste aziende hanno superato le 600mila unita’, grazie ad una crescita – nel secondo trimestre dell’anno – di 6.800 unita’ (+1,1% rispetto al trimestre precedente, il doppio della media delle imprese nello stesso periodo: +0,5%).
Le imprese guidate da stranieri si concentrano soprattutto nel commercio, nei lavori di costruzione e nella ristorazione e, in 8 regioni su 20, rappresentano oltre il 10% delle attivita’ economiche. E’ quanto emerge da un rapporto di Unioncamere e InfoCamere sulle imprese di stranieri nel periodo aprile-giugno del 2019. Il 40% di queste imprese si concentra nelle grandi province, a cominciare da Roma, che ha oltre 69 mila attivita’ di imprenditori stranieri. In termini di crescita, pero’, nel periodo aprile-giugno sono state alcune realta’ di minor dimensione a far segnare le variazioni piu’ elevate: Brindisi in primo luogo (+3,1%), seguita da Taranto (2,9%) e Terni (+2,8%).
Commercio al dettaglio" (161 mila), "lavori di costruzione specializzati" (113 mila) e "servizi di ristorazione" (quasi 47 mila) sono i settori in cui le imprese di stranieri sono piu’ numerose. Nei primi due ambiti, inoltre, cosi’ come nelle "attivita’ di supporto per le funzioni d’ufficio e altri servizi alle imprese", nelle "attivita’ di servizi per edifici e paesaggio" e nella "fabbricazione di articoli in pelle", una impresa su 5 e’ guidata da persone di origine non italiana. In altri due settori, pero’, le imprese di stranieri arrivano a rappresentare un terzo del totale. E’ il caso delle 17 mila attivita’ di "confezione di articoli di abbigliamento", pari al 31,4% delle imprese del comparto, e delle 3.400 imprese del settore delle "telecomunicazioni", che sono il 33,2% del totale.