Ragusa – “L’allarme è sempre più diffuso. Proprio perché l’aumento riguardante le chiusure delle piccole attività del comparto coinvolge tutti i settori del terziario”. E’ il senso della denuncia che arriva dal presidente di Federmoda Italia Ragusa, Daniele Russino, che si sofferma sulla questione della desertificazione commerciale che continua a colpire le città dell’area iblea, non risparmiando le periferie e i piccoli borghi. “Spesso la causa – chiarisce Russino – è da ricercare nella concorrenza dell’online, delle grandi catene internazionali e del calo dei consumi.
Eppure, il commercio di vicinato resta una grande risorsa per l’attrattività di un territorio. I piccoli negozi sono l’anima delle città, sono un presidio sociale che va difeso e tutelato. Ecco perché siamo del parere di porre attenzione al problema invogliando i consumatori ad acquistare sotto casa ma soprattutto le istituzioni locali a tutelare tutte le piccole attività, con azioni mirate alla sostenibilità. Inoltre, ci confrontiamo con la problematica dei saldi e delle vendite a prezzi contenuti che rientra in un programma di regolamentazione già approfondito e da proporre e far recepire alla Regione Sicilia in quanto a statuto autonomo”. “Il 2020 – continua Russino – sarà un anno all’insegna della sostenibilità anche per la moda.
Ecco perché ci sembra importante farci promotori di un concetto legato al tema dei “saldi sostenibili” che permettano ai consumatori di fare acquisti consapevoli dal punto di vista non solo socio-economico, ma anche etico-ambientale. Comprare nei negozi di prossimità, quelli che animano le nostre vie, i nostri centri, le nostre città, significa infatti scegliere colori e tendenze dei prodotti di moda, toccare con mano la qualità, provare e trovare le taglie e le misure giuste, il tutto comodamente sotto casa, a prezzi molto competitivi e senza ansie di attese di un corriere o di dover ricorrere a fastidiose procedure di reso.
Senza contare che gran parte dei prodotti acquistati online arrivano a destinazione, in strade e città sempre più intasate ed inquinate, con pacchi ed imballaggi che dovranno essere smaltiti. Per questo abbiamo chiesto ed apprezzato l’introduzione della web digital tax per i colossi del web che vendono in Italia e ne auspichiamo una regolamentazione comune da parte della Ue, ma serve qualcosa in più a partire dall’attenzione al grido di allarme delle attività che lavorano sulle nostre strade mantenendole vive con più luce, decoro, sicurezza, relazioni. Comprare nei negozi è certamente più sostenibile dal punto di vista ambientale e decisamente molto più stimolante dal punto di vista relazionale”.