Ragusa – “A giugno si stanno cominciando a vedere ulteriori segnali di uscita dalla fase eccezionale, diffusi a famiglie e imprese. Certo, la strada è ancora lunga. Ma se questi dati dovessero venire confermati a breve, potrebbe significare che andiamo incontro a una inversione di tendenza, sebbene tutta da configurare. Il parziale recupero della fiducia dei consumatori è un elemento importante che potrebbe suggerire che il forte aumento della propensione al risparmio nel primo trimestre non ha caratteristiche strutturali. La fiducia presso le imprese, seppure in crescita, appare ancora molto lontana dai livelli precrisi, soprattutto per il turismo e la distribuzione”.
E’ il tenore del commento che arriva dal presidente provinciale Confcommercio Ragusa, Gianluca Manenti, dopo le valutazioni formulate, in proposito, dall’ufficio studi dell’associazione di categoria ai dati Istat. “Nel complesso – continua Manenti – gli esperti ci suggeriscono la massima cautela nel valutare positivamente il migliorato orientamento delle attese. Quella attuale, possiamo dirlo senza tema di smentita, resta una fase di transizione verso una nuova normalità densa di incognite. E sono incognite che riguardano anche il futuro economico della provincia di Ragusa. Le imprese sperimentano difficili squilibri economico-finanziari che nei settori più colpiti potrebbero non essere compatibili con una soddisfacente profittabilità.
I provvedimenti di supporto all’occupazione nascondono, per adesso, il riflesso della caduta dell’attività economica sui posti di lavoro realmente attivi. Anche questo aspetto necessita di una sistemazione adeguata per il prossimo futuro. Possiamo dire che intorno al mese di settembre, subito dopo l’estate quindi, capiremo qual è stato il reale contraccolpo che la nostra economia, pure a livello locale, ha dovuto subire da questa situazione eccezionale. Capiremo, insomma, quali i colpi che il lockdown avrà inferto a tutti gli operatori del settore e non solo. Saranno dati senz’altro più organici che ci consentiranno, tra l’altro, di avviare una pianificazione più a lunga gittata per il futuro economico del nostro territorio”.