Roma, 23 lug. – – “Una delle caratteristiche più importanti di qualsiasi politica efficace è la sua capacità di adattarsi a circostanze impreviste e ridefinire il significato della solidarietà. Nella sua risposta alla pandemia di coronavirus, l'Europa ha superato questo test”. Lo scrive in un blog la presidente della Bce Christine Lagarde, ricordando che “il COVID-19 ha provocato lo choc più forte per l'economia europea dalla seconda guerra mondiale”.
“Se lo scenario macroeconomico di base della BCE per il 2020 sarà confermato – spiega – l'area dell'euro perderà in due trimestri il Pil guadagnato nei 15 anni precedenti e la crescita non riprenderà completamente fino alla fine del 2022”.
La Lagarde ricorda l'enorme quantità di liquidità – soprattutto attraverso prestiti bancari – immessa dalla Bce e dai governi centrali. Tuttavia, “man mano che la piena dimensione della crisi diventava più chiara, l'Europa ha fatto un ulteriore passo in avanti riconoscendo che i prestiti non sarebbero stati sufficienti per i paesi più colpiti, poichè avrebbero solo aumentato ulteriormente i livelli del debito pubblico”.
Di qui il salto di qualità con il fondo Next GenerationEU che “è un passo avanti importante” visto che “per la prima volta in assoluto, l'Europa ha – temporaneamente – messo in atto un bilancio europeo che integra gli stabilizzatori fiscali a livello nazionale”.
La presidente della Bce sottolinea come i 750 miliardi di euro del fondo presentano “due nuove caratteristiche inedite: gli esborsi saranno finanziati dall'emissione di debito europea e 390 miliardi di euro della spesa assumeranno la forma di sovvenzioni” con “un buon equilibrio tra sovvenzioni e prestiti” che “offrirà un sostegno significativo ai paesi più bisognosi”.
Se “misurata sulla base di aspettative realistiche, la risposta dell'Europa alla crisi è stata impressionante” perchè “ha ampiamente superato il parametro di riferimento più recente – la sua risposta alla crisi del debito sovrano – e ha ampliato i confini di ciò che è possibile fare” in caso di nuovi choc. E se il Recovery Fund “è temporaneo, il potenziale di attivazione di tali strumenti nelle crisi future è già un potente cambiamento nella struttura dell'Unione”.
“Imparando dalle lezioni del passato, l'Europa – spiega – si è mossa verso un nuovo modello per affrontare le crisi” anche perchè “gli europei hanno capito, ora più che mai, che le loro prospettive di crescita dipendono gli uni dagli altri”.
Certo, ammette la Lagarde, “questo nuovo modello d'azione non si è affermato dall'oggi al domani” e sono emersi “contrasti contrattuali e interni. Ma l'Europa si è adattata. Abbiamo dimostrato che possiamo agire rapidamente e adattare le nostre istituzioni anche alle sfide più gravi”.
“L'Europa è una comunità costruita sull'interdipendenza e lavorare insieme – conclude la presidente della Bce – è di gran lunga la migliore medicina” per superare la crisi aperta dal coronavirus.