Roma, 11 ago. – – Bere l'acqua di mare? In futuro potrebbe essere la soluzione sicura, veloce e sostenibile per rispondere alla carenza idrica. E per farlo potrebbero bastare un filtro hi-tech e la luce diretta del sole. Sono questi, infatti, gli unici due ingredienti dell'innovazione che ha permesso ai ricercatori australiani della Monash University di sviluppare la prima tecnologia al mondo in grado di rendere potabile l'acqua marina in meno di 30 minuti.
Questo filtro, fanno sapere i ricercatori, è in grado di rendere disponibile centinaia di litri di acqua potabile al giorno e per farlo ha bisogno solo della luce solare diretta, un processo – quindi – efficiente dal punto di vista energetico, a basso costo e sostenibile.
Nella realizzazione dei filtri vengono utilizzate strutture metallo-organiche (MOFs), una classe di composti costituiti da ioni metallici. Durante il processo di desalinizzazione, un filtro MOF assorbe il sale dall'acqua senza consumare energia; una volta riempito di sale, viene messo alla luce diretta del sole per rigenerarsi, impiegando meno di quattro minuti prima di poter essere usato di nuovo per purificare nuovamente l'acqua.
Secondo Huanting Wang del dipartimento di Ingegneria chimica dell'Università di Monash, autore principale della ricerca, la desalinizzazione è una strada percorribile per affrontare la pressante crisi idrica globale, grazie alla grande disponibilità di acqua salmastra e a processi affidabili e sicuri. Ma i processi di desalinizzazione termica per evaporazione finora utilizzati, consumano troppa energia mentre altre tecnologie, come l'osmosi inversa, presentano una serie di inconvenienti: oltre agli elevati consumi energetici, richiedono l'utilizzo di sostanze chimiche che, invece, non vengono usate in questa nuova tecnologia.