Covid, aiuto immediato bar e ristoranti: proroga orari
“Dare un aiuto alle attività colpite gravemente dalle restrizioni, consentendo le chiusure di bar e ristoranti almeno fino alle 22:00”. Lo chiede la deputata regionale del M5s, Stefania Campo, che ha recepito le istanze di decine e decine di operatori del settore, stremati dalle chiusure forzate. “Secondo l'ultimo DPCM – spiega la deputata – si finisce in zona gialla con Rt inferiore a 1,0 e la provincia di Ragusa attualmente non si trova più in un contesto di emergenza, tuttavia, per passare da arancione a giallo servono due settimane con Rt inferiore a 1,0. Considerato che siamo stati ingiustamente dichiarati rossi, anche a causa delle pressioni da parte di Musumeci, e che uscendone passeremo comunque in arancione, livello di restrizione che impone in ogni caso la chiusura dei ristoranti, bar e pasticcerie alle 18:00, e considerato che la finanziaria regionale, con cui sarà possibile impegnare altre risorse per dare un aiuto alle attività colpite gravemente dalle restrizioni, non sarà approvata, verosimilmente, prima di aprile o maggio, l'unica strada che rimane percorribile è consentire le chiusure almeno fino alle 22:00.
Cosa fare per aiutare bar e ristoranti?
Il servizio di ristorazione non può non rientrare fra i servizi essenziali. Non si tratta d’altronde solo di ristorazione per i residenti ma anche, e per certi casi ‘soprattutto’, di offrire un servizio a tante categorie di lavoratori costretti a viaggiare fuori città e che, attualmente, dopo le 18:00 non possono rifocillarsi con un pasto caldo. Verrebbe pertanto da dire che ‘o si tengono a casa tutti i lavoratori dopo le 18:00 o si consente alla ristorazione di rimanere aperti anche per la serata, è semplice’. Questa tipologia di chiusura non ha risolto nulla, ha praticamente favorito il proliferare di attività abusive che, con altri codici Ateco, hanno fatto somministrazione di bevande alcoliche e di pasti senza averne la legittimità. Tutto ciò di pari passo con l’esiguità dei controlli messi in campo non fa altro che far crescere l’esasperazione di chi paga ancora regolarmente tasse, affitti, dipendenti e bollette. La pandemia dura da un anno e purtroppo dovremo conviverci ancora per un bel po'.
Trovare soluzioni di buon senso, evitando di penalizzare solo alcune attività, deve diventare un obiettivo concreto. Con giuste regole e corretti controlli si può riuscire a lavorare tutti”.