Confimprese iblea insorge contro zona arancione dal 25 febbraio. Occhipinti: siamo pronti ad una rumorosa mobilitazione dinanzi alla prefettura di Ragusa. L’ipotesi di un’unica fascia arancione dal 25 febbraio. ipotesi che sembra non dispiacere al Ministro della Salute Speranza ma che non trova l'unanimità tra i governatori delle Regioni, sarebbe, a giudizio di Confimprese iblea “una scelta assurda che penalizzerebbe oltremodo anche le regioni più virtuose come la Sicilia”. E’ con veemenza che il presidente provinciale, Pippo Occhipinti annuncia che il direttivo dell’associazione datoriale è pronto alla mobilitazione ed aggiunge “siamo all’assurdo, si gioca sull’economia delle famiglie e delle imprese in un momento in cui i ristoratori, seppur a pranzo e tra mille difficoltà, hanno ripreso a lavorare.
Ci vogliono certezze e una condivisione nelle scelte. Apprezziamo le dichiarazioni del presidente Nello Musumeci che scongiura la zona arancione per la Sicilia”. E a proposito del fatto che “monta la richiesta delle regioni per il superamento dello schema a colori con la richiesta da parte di alcuni governatori di una omogeneizzazione su tutto il territorio per evitare gli stop and go”, Occhipinti ribadisce “il tempo delle chiacchere è finito, vogliamo certezze in un momento in cui le attività, in parte, hanno ripreso a lavorare. Siamo pronti ad una rumorosa mobilitazione dinanzi alla prefettura di Ragusa qualora la Sicilia dovesse diventare, per scelte prese altrove, zona arancione. Chiudere nuovamente, senza adeguati ristori, potrebbe significare la chiusura definitiva di tantissime attività produttive”.
In conclusione il presidente di Confimpresa iblea, Pippo Occhipinti, evidenzia anche la mancanza di unanimità e di prospettive univoche tra i governatori regionali “l'idea di introdurre restrizioni anti covid omogenee in tutte le regioni per qualche settimana è stata lanciata dal governatore dell'Emilia Romagna e presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini. Una proposta sulla quale non è d'accordo il collega ligure e suo vice nella Conferenza delle Regioni, Giovanni Toti. Si attende, adesso, la presa di posizione del premier Draghi. Saranno sufficienti le rassicurazioni di Musumeci per mettere in salvo la Pasqua 2021 dopo gli stop durante le festività che la pandemia ha imposto?” (da.di.)