Roma, 16 mag. – – L'industria europea del riciclo delle materie plastiche sta chiudendo la produzione a causa degli attuali sviluppi del mercato causati dall'emergenza sanitaria causata dalla pandemia di Covid-19. I maggiori problemi sono la mancanza della domanda dovuta alla chiusura degli impianti di conversione e ai bassi prezzi record delle materie plastiche vergini, nonchè alla riduzione dell'attività a livello globale. A lanciare l'allarme è l'associazione dei riciclatori di plastica europei, Plastics Recyclers Europe.
"Se la situazione dovesse persistere e non verranno prese misure per porre rimedio, il riciclo della plastica cesserà di essere redditizio, ostacolando il raggiungimento degli obiettivi fissati dall'Ue e mettendo a rischio la transizione verso l'economia circolare" afferma Ton Emans, presidente di Pre. In tal caso, i rifiuti di plastica riciclabili non avranno alternative se non essere inviati in discarica o incenerimento.
I danni al mercato del riciclo avrebbero, oltre alle gravi conseguenze ambientali, un impatto socioeconomico di vasta portata a causa dell'ampia occupazione nella catena del valore della gestione dei rifiuti. L'industria del riciclo delle materie plastiche invita l'Ue e gli Stati membri a includere il settore tra quelli da sostenere nei piani di ripresa e a continuare l'impegno a favore dell'economia circolare.