ROMA – L’Agenzia del Demanio prosegue e accelera il processo di digitalizzazione dei dati sul patrimonio immobiliare dello Stato per consentire una conoscenza tecnica più completa dei beni gestiti. L’obiettivo è quello di arrivare ad un ’’fascicolo digitale’’, una raccolta strutturata di dati e modelli tridimensionali, totalmente dematerializzata, che tramite la geolocalizzazione, consentirà di digitalizzare tutte le informazioni riguardanti il patrimonio immobiliare pubblico. A questo scopo l’Agenzia del Demanio ha sviluppato internamente la piattaforma di condivisione dati UpDATe nell’ambito delle gare gestite come Stazione Appaltante con l’applicazione del metodo BIM (Building Information Modeling) che permette di dematerializzare totalmente il processo di consegna degli elaborati. Si tratta di una piattaforma dati, introdotta dalla normativa di settore come strumento centrale nel processo collaborativo tipico del BIM, che permette di mettere a disposizione le informazioni, i dati ed i modelli tra operatori e committenza, grazie ad una struttura articolata in quattro spazi virtuali che ricalcano le fasi di elaborazione del servizio.
L’Agenzia ha adottato già da diversi anni la metodologia BIM, uno strumento fondamentale per costruire un modello di gestione del portafoglio in grado di migliorare significativamente la qualità in fase di progettazione ed esecuzione dei servizi e dei lavori di manutenzione e riqualificazione, assicurando trasparenza e riducendo tempi e costi di realizzazione. In questo ambito lo scorso dicembre, l’Agenzia del Demanio ha vinto il premio Categoria Pa e digitalizzazione al BIM&DIGITAL Award 2020 e oggi grazie alla piattaforma UpDATe sarà quindi possibile ottenere informazioni complete, fruibili e aggiornabili durante le diverse fasi di vita del bene. Gli operatori economici aggiudicatari delle gare potranno infatti accedere alla piattaforma collegandosi al sito www.agenziademanio.it e utilizzando le credenziali Spid (Sistema Pubblico di Identità Digitale) o CNS (Carta Nazionale dei Servizi) e in futuro anche con la CIE (Carta di Identità Elettronica).
’’L’Agenzia del Demanio ha voluto imprimere una consistente modernizzazione delle attività e della procedure della gestione del patrimonio immobiliare – ha dichiarato il direttore Antonio Agostini – dando impulso ad investimenti tecnologici e perseguendo una sistematica trasformazione digitale per ambire ad avere un ruolo di operatore di sviluppo in grado di offrire un utile contributo alla ripresa e al rilancio dell’economia, mettendo a disposizione la propria esperienza e il proprio patrimonio, attraverso un’azione di sistema. A questo scopo, nel 2020 all’interno dell’Agenzia ho istituito il Nucleo Opere Digitali (NOD), una struttura trasversale che ha la responsabilità della gestione del processo BIM e del coordinamento dei referenti territoriali.
Tramite il consolidamento del processo di digitalizzazione, negli ultimi anni l’Agenzia ha pubblicato 110 gare BIM, digitalizzando secondo lo standard aziendale più di 1.800 fabbricati per un valore di oltre 200 mln di euro. Mi auguro – ha concluso Agostini – che questa tecnologia possa anche contribuire a sostenere il piano Italia Digitale 2030, presentato nell’ultimo Cdm dal Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale Vittorio Colao, per offrire servizi e definire politiche pubbliche basate su dati aggregati e tempestivamente aggiornati’’.