Due ‘fantasmi’ aleggiano in una sorta di mostra permanente sulla facciata barocca della Cattedrale di Catania, progettata dal Vaccarini. E non si tratterebbe di un gioco di prestigio ma di fatto di un deturpamento di cui non troviamo una giustificazione anche perché ci troviamo davanti ad un’opera architettonica inserita tra i beni del Patrimonio dell’Umanità Unesco!
Chi sono i due ‘fantasmi’ impacchettati, posti ai lati della statua di S. Agata, che fanno brutta mostra da anni sul secondo ordine della facciata del Duomo o, meglio, cosa cela la plastica che li avvolge? Non è la sola domanda che Free Green Sicilia – SOS Beni Culturali si pone – afferma il portavoce Alfio Lisi – , in quanto oltre a chiedersi cosa si occulti dietro la plastica che nasconderebbe quelle che dovrebbero essere delle sculture, si domanda pure per quali motivi esse siano state trasformate di fatto in ‘fantasmi’ plastificati, brutti da vedere e che trasfigurano la bellezza barocca della facciata del Duomo. Da una ricerca effettuata abbiamo scoperto che i ‘fantasmi’ in questione non sono altro che due statue di marmo che rappresenterebbero una, quello di destra, il compatrone cristiano della città ovvero S. Euplio, la seconda , a sinistra, S. Berillo.
Ma i’fantasmi’ non si fermano al Duomo ma vanno oltre a poche decine di metri su via Etnea dove sorge la Chiesa dei Minoriti che sul cornicione del lato sinistro della facciata, questa disegnata da Sebastiano Ittar, dietro un ennesimo involucro di plastica dovrebbe esserci la statua che rappresenterebbe Bartolomeo Simorilli, primo Prevosto della Chiesa, mentre a destra vi è il troncone di quella che fu la statua di San Francesco Caracciolo, distrutta da una bomba durante il secondo conflitto mondiale, anch’esso occultato dalla plastica.
Involucro di plastica che restando chiuso per lungo tempo ( anche se sarebbe stata rimessa più volte in quanto sfibrata e penzolante) permette la combinazione acidificante tra l’umidità che si genera all’interno e le sostanze chimiche da smog, oltre a muffe e funghi, che sicuramente non sono, a nostro avviso, l’ideale per la conservazione delle statue marmoree, e non solo.