“Adesso basta. L’ospedale di Avola non si tocca e se qualcuno pensa che basta scendere in piazza per cambiare le carte in tavola e ipotizzi di far chiudere l’ospedale di Avola per avere tutto a Noto si sbaglia. L’ospedale di Avola, ribadisco, non si tocca”.
Il sindaco Luca Cannata lascia da parte tutta la diplomazia del caso mantenuta finora nella discussione tra i nosocomi Di Maria e Trigona e, stufo delle notizie veicolate da Noto, decide di partire al contrattacco al grido di “verità”. “È indecente leggere la lettera scritta dal sindaco Bonfanti che ha messo in discussione l’agibilità dell’ospedale di Avola, una struttura ospedaliera perfettamente funzionante – aggiunge Cannata – È grave e invito il sindaco di Noto a occuparsi delle strutture di Noto: pensi a governare la sua città. Noi non ci siamo mai intromessi nelle scelte degli altri Comuni e non deve scaricare le proprie colpe sugli altri. Bonfanti non è riuscito nella sua città a fare valere le sue idee iniziali, concordate nel tempo con i vertici dell’Asp8, e adesso sta cercando di fare disinformazione e campanilismo”.
Il trasferimento del punto nascita da Noto a Siracusa è stato dettato esclusivamente da motivi di sicurezza clinica per i nascituri e le mamme. E lì resterà finché non sarà possibile garantirne la massima sicurezza, come è stato riferito dai direttori dipartimentali dell’Asp8 di Siracusa al responsabile dell’unità operativa complessa di Pediatria del Trigona di Noto. “Sosterrò tutte le battaglie per migliorare la sanità nella zona sud della provincia – sottolinea ancora Cannata – ma adesso basta con questo giochino, con questa lotta tra poveri che non serve a nessuno. Il Trigona di Noto deve restare aperto e funzionante ma se qualcuno pensa che Avola non debba avere tutti i reparti per acuti efficienti solo perché ci sono stati scioperi e proteste a Noto, ebbene si sbaglia.
Anche noi siamo pronti a scendere in piazza, ma sono sicuro che non sia necessario perché qui, dubbi, non ce ne devono essere: due mezzi ospedali, come sono adesso, non servono a nessuno”. Da oggi, quindi, basta “fair play”, perché un problema tecnico, come la mancanza di medici, è diventato “un attacco personale nei miei confronti facendo giochini di bassa politica – conclude Cannata -. Che senso ha nascere a Noto facendo rischiare la vita a mamme e bambini? Nessuno degli avolesi in questi anni ha fatto una questione su dove nascere e ancora oggi per noi è importante la sicurezza del paziente.
Ad Avola, per esempio, si nasceva fino a diversi anni fa e si continuerà a nascere appena vi saranno le condizioni di sicurezza garantite dai già funzionanti reparti di rianimazione e Utin secondo la rifunzionalizzazione firmata da tutti, secondo leggi vigenti. Il sindaco Bonfanti perché non dice la verità e prova a spiegarlo? Perché non dice che a Noto si voleva realizzare una cittadella della salute con lungodegenza e riabilitazione? Perché non dice che così potremmo avere un offerta sanitaria differenziata e completa e sicura a distanza di 7 km? Cose che tra l’altro si potrebbero attuare subito con vantaggi per tutti se dicesse solo la verità e lasciasse fare il proprio lavoro ai medici in carica e non ai pensionati nostalgici.
Il mondo è cambiato e la medicina si è evoluta. Per fortuna non siamo fermi ai tempi di Adamo ed Eva o, sarebbe meglio dire, di Adamo e Bonfanti. Il sindaco di Noto parli per sé e non parli né per gli avolesi né per gli altri comuni e cittadini della zona sud. A noi interessano reparti funzionanti efficienti e sicuri in entrambi gli ospedali”.