Un vasto giro di tangenti nel settore degli appalti pubblici e’ stato scoperto dalla polizia a Palermo: in manette sono finiti quattro funzionari del Provveditorato alle opere pubbliche, due sono stati sospesi dal servizio.
Nell’operazione "Cuci e Scuci" sono in tutto 14 le misure cautelari, che riguardano anche imprenditori del settore edilizio, emesse dal Gip su disposizione della Procura di Palermo. Sono tutti accusati, a vario titolo, di corruzione, falso in atti pubblici e truffe aggravate ai danni dello Stato. Le indagini hanno avuto inizio dalla denuncia di un imprenditore edile, imbattutosi in una richiesta di tangenti da parte di alcuni funzionari pubblici in servizio al Provveditorato per le Opere pubbliche, per la ristrutturazione edile di una scuola elementare nella provincia di Palermo.
L’indagine, svolta dalla sezione "Anticorruzione" della Squadra Mobile di Palermo, ha messo in luce "uno stratificato sistema corruttivo nel settore degli appalti per opere pubbliche e ha interessato un importante distretto ministeriale deputato a veicolare rilevanti fondi pubblici", spiegano gli inquirenti.