E’ avvolta nel mistero la morte dei cadaveri di due sub non ancora identificati, recuperati nei giorni scorsi a pochi chilometri di distanza sul litorale tirrenico, tra Cefalù e Castel di Tusa, che potrebbe essere in qualche modo collegato con il ritrovamento di alcuni carichi di hashish in diverse spiagge siciliane. Sulla vicenda stanno indagando cinque procure dell'isola: Agrigento, Trapani, Termini Imerese, Patti e Messina, nei cui territori sono stati effettuati i ritrovamenti. I due sub, ripescati tra il 31 dicembre e l'8 gennaio, avevano le mute addosso e alcuni grossolani tatuaggi sul corpo.
Una indossava anche le scarpe da ginnastica. Nessuna denuncia di scomparsa è stata presentata, né risultano naufragi di barche. L'ipotesi degli inquirenti è che quei due morti, recuperati a 30 chilometri di distanza uno dall'altro, si trovassero sulla stessa imbarcazione che stava trasportando un grosso carico di hashish, finito in mare. La droga, dello stesso tipo e confezionata allo stesso modo, è stata scoperta nei giorni scorsi sul litorale di Capo D'Orlando (Me), in una frazione balneare di Castelvetrano e sulla spiaggia di San Leone ad Agrigento. In tutto 98 chili di hashish confezionati in panetti, per un valore di un milione di euro.