Palermo – Coronavirus, Fsi-Usae Sicilia: nessun allarmismo ma massima attenzione per personale ospedaliero, del 118, delle forze dell'ordine e degli aeroporti. La diffusione in tutto il mondo del nuovo ed aggressivo virus, partito dalla Cina, preoccupa tutto il personale che svolge i servizi per affrontare ogni situazione. Il possibile rischio di contagio ha fatto scattare un allarme generale. In particolare, negli ospedali delle città provviste di aeroporto il rischio riguarda medici, infermieri, operatori socio-sanitari, autisti di ambulanza, forze dell’ordine e personale aeroportuale, che spesso nelle operazioni di soccorso non sono cautelati a sufficienza.
“In ambito sanitario – spiega Coniglio segretario regionale del sindacato Fsi-Usae Federazione Sindacati Indipendenti organizzazione costituente della confederazione Unione Sindacati Autonomi Europei – per evitare contaminazioni è indispensabile utilizzare i dispositivi di protezione individuali, come indicato dalla normativa sulla sicurezza sul lavoro e nelle indicazioni del Ministero della Salu-te. Data la loro importanza, essi devono rispondere agli standard previsti dalla normativa europea. Per difendersi dalle minacce alla salute occorrono, quindi, dispositivi specifici, grembiuli speciali e occhiali di protezione, maschere facciali o semi-maschere con filtro, ecc.
Per questi motivi il sindacato ha chiesto alle istituzioni coinvolte nel sistema di prevenzione di intervenire subito a potenziare ogni azione per tutelare il personale, mediante una formazione dedicata ai rischi specifici e all'uso dei dispositivi. Calogero Coniglio, si dice “fortemente preoccupato” per la salute degli operatori e dei cittadini siciliani. Regione, aziende sanitarie, ospedaliere, aeroporti e Comuni devono mettere in campo tutti i controlli necessari per tutelare la salute degli operatori e dei siciliani. E’ necessario attivare un meccanismo di sorveglianza delle condizioni di salute di tutti i viaggiatori in arrivo – continua Coniglio – non solo negli aeroporti, ma anche negli ospedali, nei pronto soccorso dell’isola.
Bisogna attrezzare i reparti ospedalieri di presidi, in particolare quelli specialistici come i reparti di malattie in-fettive, fornire i farmaci necessari. La Fsi-Usae chiede massima attenzione, adeguati gli interventi e le risorse messi in campo delle autorità regionali e locali a fronte del rischio diffusione del virus. La Fsi-Usae – conclude Coniglio – non vuole creare allarmismo, ma questi fatti confermano quanti eroi sono indispensabili in un’organizzazione che prevede la prevenzione, la gestione, la cura e la protezione dei cittadini”.