Palermo, 28 feb. – "Il sequestro della Scala dei Turchi, da parte della procura di Agrigento, testimonia che la gestione e la fruizione di tale sito, candidato patrimonio dell'Unesco, presenterebbe diverse irregolarità sulle quale anche noi come rappresentanti dei cittadini avevamo acceso i riflettori con atti parlamentari e richieste di audizioni all'Ars. Sono improprie invece le dichiarazioni dell'associazione Mare Amico". Così il deputato del M5S all'Ars Giovanni Di Caro replica al presidente di Mare Amico secondo cui "ancora una volta la procura arriva prima della politica".
"Proprio l'11 febbraio – spiega – su input del Movimento, l'Ars ha affrontato il caso Scala dei Turchi nel corso di un'apposita audizione della Commissione Ambiente con la quale avevamo incalzato il governo regionale, il parlamento e le parti in causa a regolamentare il sito. Nel leggere le dichiarazioni del presidente dell'associazione Mare Amico di Agrigento, secondo cui la magistratura arrivi prima della politica, è doveroso sottolineare due aspetti: il primo è ovviamente quello che la magistratura ha tempi e prerogative assolutamente diverse rispetto a quelli della politica, il secondo è che sarebbe auspicabile un distinguo tra quali parti politiche lavorano e quali possono essere tacciate di inazione".