«Altro che piromani, per ridurre il rischio incendi bisogna lavorare nei boschi e nel territorio tutto l'anno attraverso la stabilizzazione dei forestali. Il resto sono chiacchiere fini a se stesse», afferma Maurizio Grosso, segretario generale Sifus Confali, che analizza la situazione drammatica in Sicilia. «I piromani, contro cui il governo Conte dovrebbe inasprire le pene, rappresentano certamente, i soggetti su cui ricade la responsabilità oggettiva degli incendi che stanno devastando il territorio siciliano ed il Sud, ma deve essere chiaro che è la miopia dei governi regionali, a partire dal governo Musumeci, che manifestano incapacità di agire nei boschi attraverso una seria programmazione degli interventi di manutenzione preventiva rendendoli di fatto, nella stagione estiva,vere e proprie polveriere».
«E' ridicolo – prosegue il segretario generale Sifus Confali – che in un quadro così drammatico, il presidente Musumeci se la prenda, oltre che con i piromani, financo "con una sparuta parte di forestali" invece prendersela con il suo stesso governo che è intervenuto nei boschi senza un barlume di programmazione, con un corpo forestale a personale ridotto e privo di mezzi idonei e sopratutto, mentre i boschi bruciano, tiene parte significativa dei forestali a casa. Quando dichiarato dal presidente Musumeci è ancora più ridicolo se si tiene conto che a quasi 3 anni dal suo insediamento, non è stato in grado di metterci a conoscenza della sua proposta di riforma del comparto forestale.
Se in Sicilia, come nel resto d'Italia (Veneto, Campania, ecc.), si vogliono ridurre al minimo i rischi di incendi boschivi e soprattutto, si vuole mettere in sicurezza il territorio dal dissesto idrogeologico, bisogna essere intelligenti: mettere in piedi riforme che consentano ai lavoratori forestali di lavorare tutti i giorni dell'anno» conclude Grosso.