I lavoratori dei punti vendita Coop Sicilia, dopo anni di sacrifici, non meritano un salto nel buio: la Cisal chiede al governo un tavolo nazionale sulla vertenza e siamo pronti a impugnare ogni atto che non garantisca il pieno mantenimento dei livelli occupazionali". Lo dicono Gianluca Colombino, segretario confederale Cisal, e Paolo Magrí, segretario della federazione Cisal Terziario Sicilia. "Dal 2012 questi dipendenti hanno accettato tagli al proprio reddito per dare fiducia alla Coop – dicono i sindacalisti – oltre a una maggiore flessibilità e a una riduzione dei livelli di inquadramento. Ma la Coop, anziché concentrarsi sullo sviluppo commerciale o su un piano di rilancio, ora punta a dismettere tutta la rete.
Già a gennaio abbiamo impugnato all'Ispettorato del Lavoro di Catania l’accordo che prevedeva l’apertura di sette nuovi punti vendita che avrebbe comportato nuovi sacrifici per i lavoratori, che invece hanno ricevuto in cambio il ben servito. La cordata imprenditoriale di cui si parla da settimane non sembra peraltro possedere nemmeno i minimi requisiti richiesti da Coop, per questo vigileremo e siamo pronti a impugnare con i nostri legali gli atti di un passaggio che sembra sia il preludio a una gravissima perdita di posti di lavoro".