Palermo – Prende il via il prossimo 3 ottobre a Palermo la terza edizione del Festival delle Filosofie, manifestazione organizzata dall’Associazione Lympha e patrocinata dall’Assessorato ai Beni Culturali della Regione siciliana e dal Comune di Palermo, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell'Università degli Studi di Palermo, Wish, BIAS, l'officina di Studi medievali, il Museo delle Spartenze. Tema di quest’anno sarà L’Ecosofia, branca del pensiero filosofico che mette in collegamento le tre ecologie enunciate da Félix Guattari: quella dell’ambiente, quella sociale e quella mentale. A parlare per primo di ecosofia è stato il filosofo Arne Næss, a Oslo nel 1960.
Le sue teorizzazioni, a quel tempo ancora embrionali, sono state il pilastro portante del movimento di Ecologia profonda a cui si ispirano personaggi simbolo come Julia Butterfly Hill o Greta Thunberg. La Deep ecology invita a un rovesciamento della prospettiva antropocentrica e colloca l'uomo non alla sommità della gerarchia dei viventi ma nell'ecosfera, rendendolo parte di un Tutto da cui esso non è separato. Su questi temi discuteremo ogni fine settimana di ottobre, nella speranza che questo evento abbia un ruolo importante nella diffusione di una nuova coscienza. Oggi più che mai abbiamo bisogno della filosofia, del pensiero, per diffondere modi nuovi e più sostenibili.
La filosofia non è semplice teorizzazione, come pensano i più, ma anche capacità di concretezza e di soluzioni necessarie ai problemi del Pianeta. Nel caso dell'ecosofia il cambio di prospettiva consiste nella presa di coscienza dei danni a cui ha portato la visione antropocentrica. La prospettiva ecosofica decentra l’uomo che non si trova più in cima alla piramide, non è gerarca supremo della sfera animale e torna ad essere parte dell’insieme. L’ecosofia si pone di invertire la tendenza culturale basata sulla separatezza tra uomo ed ecosfera. Non viviamo in un Pianeta che si è ammalato e va guarito: è il “noi” che uomo e natura insieme compongono che sta vivendo uno squilibrio non più sostenibile, a cui va data nuova simmetria.
Anche per questo la filosofia deve riprendersi il suo ruolo centrale nell’indirizzare il pensiero – e di conseguenza i modi e i gesti della futura umanità – verso le soluzioni necessarie per risolvere i contesti in crisi.