Palermo – E’ morto a Palermo il poeta e scrittore Stefano Vilardo (nato il 22 marzo del 1922 a Delia). Aveva 99 anni. Vilardo era grande amico di Leonardo Sciascia che aveva conosciuto tra i banchi dell'istituto magistrale di Caltanissetta. Vilardo, che era nato a Delia (Caltanissetta) e ha continuato a scrivere fino all'ultimo, aveva esordito con una raccolta di poesie ("I primi fuochi") pubblicata nel 1954 dall'editore Sciascia omonimo dello scrittore. La sua opera più conosciuta è "Tutti dicono Germania Germania" del 1975: una raccolta in versi di storie di sofferenze di emigrati con una introduzione di Sciascia. Sono seguite altre raccolte di poesie, tra cui "Gli astratti furori", e un libro di memoria: "A scuola con Leonardo Sciascia", a cura di Antonio Motta, edito da Sellerio. Vilardo aveva da poco tempo scritto un racconto che sarà pubblicato in un volume curato da Vito Catalano, nipote di Sciascia. Progettava di scrivere anche un libro di storie e di personaggi del suo paese.
La vita di Stefano Vilardo – Stefano Vilardo nasce il 22 marzo del 1922 a Delia. Stefano, che è l’ultimo di quattro figli, vive a Delia con la madre e le due sorelle Angelina e Maria e il fratello Luigi che perse la vita a soli sedici anni. Il padre, emigrato in America come tanti compaesani a quei tempi, mantiene la sua famiglia e torna di tanto in tanto a Delia. Nel 1937, a quindici anni frequenta la prima classe dell’Istituto Magistrale a Caltanissetta ed è proprio qui che incontra Leonardo Sciascia poi suo amico per la vita. Con Sciascia, Vilardo inizia a coltivare l’amore per la letteratura e la poesia; acquistavano, infatti, i testi scolastici in società e investivano il denaro risparmiato in romanzi e in libri di poesie. Nel 1942 consegue il diploma magistrale e per anni insegna alle elementari di Delia ed in seguito di Caltanissetta. Sposa Giuseppina Calabrò il 26 luglio del 1953 e testimone alle loro nozze è Leonardo Sciascia, al cui matrimonio Vilardo è già stato testimone. Nel 1972 si trasferisce a Palermo, con la moglie e i tre figli Luigi, Orazio e Concetta.
A Palermo continua ad insegnare come maestro elementare, frequentando sempre assiduamente Leonardo Sciascia sino il giorno della sua scomparsa. Attualmente, dopo la recente morte della moglie, vive a Palermo in un quartiere residenziale con uno dei figli. Andando a ritroso nel tempo, scopriamo l’esordio poetico di Vilardo che nel 1954 pubblicò presso l’editore Salvatore Sciascia di Caltanissetta il suo primo volume di poesie “I primi fuochi” versi certamente un po’ acerbi data la giovane età dell’autore, ma che lasciavano intuire delle ottime potenzialità. Il primo a recensire questo libretto di versi fu il giovane Leonardo Sciascia che in un articolo apparso sul “Gazzettino di Sicilia” nel marzo 1954 esponeva le sue impressioni. “Oltre ad una autentica ispirazione, Vilardo possiede un avvertissimo gusto, una sensibilità nuova della parola, indubbiamente maturata su testi contemporanei e, soprattutto, sui testi di un Quasimodo […] Ma quello che è suo, in modo personalissimo e sicuro, è il senso di una acuta malinconia, di una solitudine umana in cui è riscontrabile una precisa geografia sentimentale: il suo paese di Delia, la campagna intorno nelle vicende della luce e delle stagioni – un paesaggio in cui si iscrive questa sua storia di fonda malinconia e solitudine”. (SCIASCIA 1954).