Covid: contagi in calo in Sicilia, forse da domenica torna arancione
"Auspichiamo di uscire dalla zona rossa il 31 gennaio". Così l'assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, nella replica ai parlamentari a conclusione del dibattito all'Ars sulla situazione pandemica nell'isola. Segno che i dati sull'andamento del contagioso nell'Isola sono diventati davvero confortanti.In effetti dal periodo 14-20 ottobre non era mai stato così ridotto l'aumento dei contagiati. Il numero dei nuovi positivi scende ancora in Sicilia e nella settimana tra il 20 gennaio e ieri è arrivato da 12.093 a 7.959 (-34,2%) contro una riduzione del 12,2 per cento medio in Italia. L'Isola, unica regione in zona rossa, ha fatto registrare il calo più sostenuto in Italia. Segno che la “cura da cavallo” voluta dal presidente della Regione per frenare la galoppata del virus durante le feste natalizie sta funzionando.
Calano i contagi in Sicilia
Con questi numeri in miglioramento l'assessore alla Salute Ruggero Razza si è presentato all'Ars, per relazionare a Sala d'Ercole sull'andamento della pandemia da Covid. Il governatore Nello Musumeci ha già annunciato in diretta tv che la Sicilia si prepara ad entrare in fascia arancione già a partire da venerdì, quando è attesa la nuova ordinanza del ministro. Stavolta il presidente non chiederà misure più stringenti per l'Isola, come richiesto due settimana fa. L'obiettivo dichiarato è quello di raggiungere la zona gialla entro la primavera. "Nelle prossime 48 ore potremo comprendere se le decisioni prese di concerto con lo Stato hanno limitato il contagio e hanno evitato un danno significativo per l'apparato produttivo, limitando nel tempo la chiusura degli esercizi commerciali", dice l'assessore alla Salute della Regione Siciliana, Ruggero Razza, riferendo all'Ars sulla situazione epidemiologica nell'Isola per difendere la scelta del governo Musumeci di chiedere in anticipo al ministero la “zona rossa”: “Se non lo avessimo fatto – spiega – ci saremmo finiti la settimana successiva in base ai nuovi parametri di Rt e saremmo stati dichiarati zona rossa per tre settimane”.
In base a questo ragionamento, la Sicilia si sarebbe “risparmiata” una settimana di lockdown. “La decisione non è stata politica”, insiste Razza, che sciorina i numeri che hanno fatto scattare l'allarme subito dopo le festività natalizie: “Quando Musumeci ha chiesto di anticipare di una settimana la zona rossa, lo ha fatto sulla base di una valutazione prognostica perché si poteva immaginare che l'idice Rt avrebbe superato 1.25 e questo avrebbe reso obbligatoria la zona rossa per tre settimane. Le prossime ore saranno decisive per il passaggio in zona arancione: "Potremo capire se l'indice Rt ci potrà consentire di condividere con il governo centrale una valutazione che vede il possibile declassamento di rischio per la Sicilia”, ha aggiunto Razza.