La Moschea della Misericordia ospita gli studenti della Summer School di Sociologia del territorio. Per la prima volta la Moschea di Catania ha aperto le porte ad una comunità scientifica che ha potuto visitare la sala della preghiera e svolgere all’interno dei loro spazi attività di studio. Per la prima volta la Moschea della Misericordia di Catania, ha ospitato una comunità scientifica: quella dei sociologi del territorio in occasione della X Summer School di Alta formazione, organizzata dal Consiglio Nazionale dei Sociologi del Territorio dell’AIS (Associazione Italiana di Sociologia) in partnership con l’Università e il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali (DSPS) di Catania.Una settimana di incontri e confronti, che ha preso ufficialmente il via lo scorso 9 settembre e che si concluderà il 16 con la restituzione, da parte degli iscritti, di ipotesi progettuali e strategie di azione che troveranno ulteriori approfondimenti in tesi di laurea, di dottorato e in percorsi di tirocinio.
Nel week end appena trascorso, si è svolto l’incontro nella Moschea di Catania su iniziativa di Carlo Colloca, responsabile scientifico della Summer School e docente di sociologia urbana presso il DSPS. Accompagnati dall’Imam di Catania, Abdelhafid Kheit, i 28 iscritti, provenienti da ogni parte d’Italia, hanno potuto visitare la sala della preghiera e successivamente proseguire le attività di studio nella sede della Comunità Islamica Siciliana. In particolare, sabato si è svolto l’incontro con associazioni e stakeholders attivi sul territorio catanese. Sono intervenuti Sebastian Carlo Greco, presidente dell’Ordine degli Architetti della provincia di Catania e Mirko Viola, dell’associazione CittàInsieme, che hanno sottolineato l’importanza di approfondire la conoscenza dei quartieri urbani attraverso lo “sguardo straniero” degli studenti – soprattutto quelli provenienti da altre regioni – per l’individuazione di bisogni inespressi.
Presenti anche Viola Sorbello, presidente di Legambiente e Salvo Castro del Comitato popolare Antico Corso che hanno parlato dei progetti di trasformazione dei luoghi insieme alla cittadinanza per contrastare i fenomeni di desertificazione ambientale e socio-economica. Enzo Agliata, responsabile della sezione di Catania del CAI, e Davide Crimi, rappresentante dell’associazione Acquedotte, invece hanno posto l’accento sul patrimonio storico-paesaggistico – ad esempio la lava – e simbolico della città come fattori portanti nei processi di riqualificazione. Domenica è stata la volta di Alfredo Mela, giá docente di sociologia del territorio presso il Politecnico di Torino, che ha tenuto un’approfondita lezione dedicata alla progettazione del territorio, con particolare attenzione alle modalità di coinvolgimento delle popolazioni urbane, utili a far emergere le differenti domande di città.
Il patrocinio dell’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia e della Comunità Islamica di Sicilia alla Summer School – come ha spiegato l’Imam di Catania, Abdelhafid Kheit – testimonia l’impegno portato avanti dalla comunità islamica catanese verso una società inclusiva e accogliente e l’impegno del Consiglio Nazionale dei Sociologi del Territorio e del DSPS dell’Università di Catania nel promuovere lo scambio interculturale come ingrediente essenziale per la conoscenza del mutamento socio-territoriale e degli spazi urbani. Oggi e domani si continuerà con le lezioni e i gruppi di studio, incentrati, in questa edizione, sul tema: “Le periferie del centro. Vecchie e nuove forme di disagio sociale. Il caso di Catania”, con particolare attenzione alla crescente condizione di perifericità e disagio sociale che vivono i quartieri del centro storico della città. L'obiettivo è far riflettere gli studenti su possibili forme di rigenerazione urbana integrata. In particolare, l’attenzione è focalizzata su quattro quartieri: San Berillo, San Cristoforo, Antico Corso e Civita.