"Quello di Shanghai e’ un bel circuito e ci sono buone opportunita’ di sorpasso". Uno spasso per Kimi Raikkonen, l’ultimo campione del mondo della Ferrari e da questa stagione al volante dell’Alfa Romeo. Corre per divertirsi e non si pone limiti di tempo il finlandese che continua a essere uno dei piloti piu’ apprezzati e amati dagli appassionati di F.1.
"Non ci sono segreti, per me la Formula 1 e’ diventata piu’ un hobby che un lavoro, mi diverto ancora e do il massimo, a volte va bene, in altre occasioni meno – ha spiegato il finlandese nella conferenza stampa Fia -. Per me non e’ un problema andare avanti e continuero’ finche’ sentiro’ di essere in grado di dare il meglio di me, quando non sara’ piu’ cosi’, seguiro’ un’altra strada". Trentanove anni, due figli, Raikkonen smonta una convinzione che c’e’ da anni in Formula 1, ovvero che diventare papa’ per un pilota vuol dire aggiungere un secondo ai propri tempi.
"Non credo che i figli facciano la differenza per un pilota, qui in F.1 ci sono tante storie che vengono create, ma non ho mai pensato che i figli condizionino la mia guida, magari dipende da persona a persona, ma io non avverto differenze, cambia la vita, ma alla guida non c’e’ alcun condizionamento", spiega Raikkonen pronto per il GP numero 1000 della storia. Se pensa al passato, vorrebbe tornare "agli anni ’60-’70, ci si divertiva di piu’, la F.1 era piu’ rilassante, era anche piu’ pericolosa, ma le gare erano piu’ vere. Cosa succedera’ fra 1000 Gp? Difficile dirlo, lo vedremo", dice l’ex ferrarista, il beniamino dei tifosi cinesi.
"Non lo so perche’ ho cosi’ tanti fan in Cina, ma qui e in Giappone i piloti finlandesi sembrano avere grande popolarita’, in particolare a Shanghai ho la sensazione di non potermi muovere, ho sempre avuto tanti fan qui sin dalla prima volta, non ne conosco il motivo ma mi fa piacere".