AUSTIN (USA) – Max Verstappen torna sulla decisione dei commissari di gara di togliergli la pole position nel GP del Messico di domenica scorsa per non aver rallentato in condizione di bandiera gialla.
"Non ho visto le bandiere gialle e c’e’ una regola che dice che bisogna rallentare in quelle occasioni – dice il pilota della Red Bull nel corso della conferenza stampa del giovedi’ a Austin -. Da parte mia non c’e’ nessun rancore, ho avuto solo la sfortuna di non vederle. Con il senno di poi c’e’ il rammarico perche’ non c’era bisogno di tenere giu’ il piede perche’ ero gia’ in pole position, ma io non sapevo cosa stavano facendo gli altri. La prossima volta alzero’ il piede, ma questa volta e’ andata come e’ andata" aggiunge. "Al momento non siamo nella posizione di lottare per la pole in ogni gara e quindi in Messico mi stavo godendo quel momento e quel risultato.
Abbiamo dimostrato che la macchina puo’ funzionare meglio". Sulle frecciatine che sia Lewis Hamilton che Sebastian Vettel gli avrebbero rivolto senza fare mai il suo nome, Max ha risposto: "Vuol dire che io sono nella loro testa. Da parte mia non ho bisogno di lanciare frecciate agli altri in conferenza stampa. Mi piace lottare in pista altrimenti se vogliono che stia dietro e’ meglio che rimango a casa. Noi siamo qui per lottare per le vittorie, perche’ e’ quello per cui viviamo".