ORLANDO (USA) – La ‘bollà sta per dissolversi nell’aria, mandando così in archivio una finale Nba che avrebbe dovuto, e potuto, regalate qualche emozione in più. A dispetto di ogni cabala, i Los Angeles Lakers sono ad un passo dal loro 17esimo titolo nel campionato professionistico americano. E non serve nemmeno la spinta dello Staples Center, l’impianto casalingo che in tempi ‘normalì dividono con i ‘cuginì dei Clippers. Il vuoto della AdventHealth Arena di Orlando, dove i primi (e si spera ultimi) play-off in piena pandemia di Covid-19 si stanno esaurendo, basta e avanza al quintetto californiano per guadagnare un match-ball che ha già il sapore del trionfo.
Miami Heat, l’outsider che sin qui ha saputo recitarne il ruolo solo in parte, cede in gara-4 per 102-96, consegnando ai rivali il 3-1 nella serie che sa tanto di resa. A recitare un ruolo di protagonista è il ‘solitò LeBron James, a referto come miglior realizzatore con un bottino personale di 28 punti, impreziosito da 12 rimbalzi e 8 assist; 22 quelli siglati dal suo compagno di team Anthony Davis, gli stessi di Jimmy Butler, l’eroe di gara-3 che aveva riacceso l’entusiasmo nella formazione della Florida. Che, ad onor del vero, si batte sino alla fine per arrendersi solo nel quarto parziale, dove però i Lakers stringono le maglie della difesa e si affidano ai suoi fuoriclasse.
Agli Heat, invece, manca l’apporto di Goran Dragic, che prova a superare il riscaldamento per poi arrendersi, tra le lacrime, alla fascite plantare che lo sta tormentando. Forse con lui in campo le cose sarebbero andate diversamente, ma l’unico dato che conta è che i Lakers sono ad un passo dal paradiso. Le due squadre torneranno in campo per gara-5 nella notte tra venerdì 9 e sabato 10 ottobre, alle 3.00 italiane (diretta su Sky Sport): Miami ha bisogno di un guizzo per tenere viva la serie e sperare nel ‘ribaltonè, a Los Angeles, quella targata Lakers, dovrebbe bastare mantenere alta la concentrazione per subentrare nell’albo d’oro ai Toronto Raptors e far scorrere i titoli di coda su una stagione Nba destinata, suo malgrado, ad entrare prepotentemente nella storia.