MILANO – Dalle polemiche al campo, il Milan torna a inseguire il ‘vecchiò obiettivo della qualificazione in Champions League ma subisce una brutta battuta d’arresto a San Siro. Raspadori entra dalla panchina e ribalta sul 2-1 i rossoneri, fermi al palo a quota 66 in classifica. Privo di Theo Hernandez, Bennacer e Ibra, il Diavolo cambia leggermente il proprio assetto tattico con Calhanoglu largo a sinistra e Rebic al fianco di Leao, per un modulo dinamico ma più vicino al 4-4-2 che al classico 4-2-3-1. I rossoneri dettano i ritmi iniziando la propria da manovra dai piedi di Donnarumma, il centrocampo del Sassuolo fa fatica a trovare i tempi di uscita giusta ma la prima vera palla-gol capita a Boga: il laterale neroverde depista Tomori con una finta ma Donnarumma è attento e respinge in angolo. Il Milan concretizza così il suo predominio al 30′ con una perla di Calhanoglu: il turco riceve appena dentro l’area, sposta il pallone sul destro e mette alle spalle di Consigli sul palo più lontano.
Prima del duplice fischio del direttore di gara Sacchi c’è tempo per un’ultima fiammata del Sassuolo con Berardi, annullato dalla decisiva scivolata in chiusura di Dalot. Nel secondo tempo, però, è sempre il Milan a essere più pericoloso: Consigli mette i pugni su Saelemaekers e Calhanoglu, ma la partita muta completamente con i cambi. De Zerbi decide quindi di muovere la panchina con un triplice cambio lanciando nella mischia Muldur, Traorè e Raspadori, Pioli inserisce Krunic e Mandzukic. Ad aver ragione è il tecnico neroverde, con Raspadori che veste i panni del trascinatore con una doppietta in sette minuti. Il centravanti dell’under 21 piazza la zampata da rapinatore d’area al 76′ per il pareggio, poi all’83’ finalizza una ripartenza con un diagonale che colpisce il palo e si infila in rete.
Il Milan sbanda e non riesce a reagire, il Sassuolo festeggia così i tre punti a San Siro.