Sono centinaia i messaggi di cordoglio giunti nelle ultime ore per la tragica scomparsa dell’archeologo e assessore regionale ai Beni Culturali della Regione Sicilia, Sebastiano Tusa. Migliaia le foto postate su Facebook a fianco di quanti Tusa lo avevano conosciuto, o semplicemente incontrato nel corso delle tante manifestazioni culturali in giro per il mondo e soprattutto per la sua amata Sicilia.
"Amava la Sicilia con tutto se stesso e aveva una fede incrollabile in questa Isola. Credeva nella forza della sua bellezza". Così il figlio Andrea ricorda il padre, morto ieri nello schianto del Boeing 737 della Ethiopian Airlines. "E’ stata la persona più forte, determinata e innamorata del proprio lavoro e della propria terra che abbia mai conosciuto – racconta il figlio – un amore infinito, nonostante i tanti problemi e le tante persone che gli mettevano i bastoni tra le ruote. Credeva in quello che faceva, di più, credeva nelle potenzialità della Sicilia".
E Sebastiano Tusa è morto proprio mentre svolgeva il suo lavoro.
“Avevo come un presentimento – ha dichiarato la moglie dell’archeologo Valeria Patrizia Li Vigni, direttrice di Palazzo Riso, affranta dal dolore – questa volta anche lui era partito triste, ma lo aveva fatto senza pensarci un attimo, spinto dal senso del dovere e dall’amore per il suo lavoro, “Appena atterro ti chiamo e ti sveglio”, le aveva detto sabato sera, da Fiumicino, sull’aereo in partenza per Addis Abeba. E invece la domenica è cominciata muta, senza nemmeno un messaggio. Poi la tragica notizia, che ha distrutto la mia vita”.