La Polizia ha arrestato i due presunti scafisti tunisini indicati dai migranti come coloro che hanno condotto la piccola barca in legno con 40 persone originarie del centro Africa giunte ieri sera al Porto di Pozzallo. Tutti i migranti sono stati fotosegnalati dalla Polizia Scientifica della Questura di Ragusa ed a breve verranno trasferiti secondo il piano di riparto della Prefettura iblea.
Secondo i testimoni sono loro che hanno condotto l’imbarcazione partita dalle coste libiche. I migranti giunti ieri sera alle 23.30 sono stati ospitati presso l’Hot Spot di Pozzallo per essere visitati e identificati dalla Polizia Scientifica. Gli uomini della Polizia di Stato – Squadra Mobile Questura di Ragusa – con la partecipazione della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza e dei Carabinieri della Compagnia di Modica e Pozzallo, hanno sottoposto a fermo i due scafisti responsabili dello sbarco. Grazie al lavoro senza sosta di un team di poliziotti specializzati per il contrasto dell’immigrazione clandestina, dopo aver ascoltato nottetempo le storie narrate dai passeggeri, è stato possibile sottoporre a fermo i due indagati. I migranti dichiaravano di essere partiti dalle coste libiche e di aver pagato in media 1.000 euro cadauno.
Gli scafisti hanno dato ai passeggeri pochissimo mangiare prima della partenza e poi un po’ d’acqua durante la traversata durata quasi 48 ore circa. La permanenza nella connection house libica è durata molti mesi. Dopo gli accertamenti sull’identità dei 2 indagati mediante l’acquisizione delle impronte digitali da parte della Polizia Scientifica, personale della Squadra Mobile ha condotto presso il carcere di Ragusa i due fermati, mettendoli a disposizione dell’Autorità Giudiziaria iblea. A seguito delle scrupolose operazioni di fotosegnalamento mediante acquisizione delle impronte digitali da parte della Polizia Scientifica e delle analisi effettuate dagli uomini della Squadra Mobile di Ragusa è stato accertato che nessuno degli sbarcati fosse mai stato identificato in Italia.